La notizia dell’infortunio a Martin Caceres (lesione del tendine d’Achille, starà fuori fino al termine della stagione) e questo articolo di Juventibus ci hanno messo una pulce nell’orecchio. Il Napoli ha subito pochissimi infortuni dall’inizio di questa stagione, mentre la Juventus è stata un po’ meno baciata dalla sorte. Da qui, è bene iniziare con una seduta di “Manovra Sarri” per dirla alla Anna Trieste, anche se vogliamo andare al di là della fortuna, dello scherzo e della scaramanzia. Quindi, ci siamo chiesti: quali sono i rapporti tra gli infortuni del Napoli (pochi, pochissimi) e quelli delle altre grandi squadre del campionato?
Il confronto con la Juventus, lo dicono gli stessi amici di Juventibus, è impietoso: 79 giornate saltate per infortunio dai calciatori di Allegri, appena 7 quelle dei ragazzi di Sarri. Una di queste, tra l’altro, è dello sfigatissimo Alberto Grassi. I casi di azzurri e bianconeri rappresentano un’eccezione, sono delle situazioni al limite? Il resoconto sulle altre dice che il vero “miracolo” è quello del Napoli o, più correttamente, quella di De Laurentiis è la società che ha “investito” di più nella prevenzione e nella cura degli atleti: i 7 turni saltati degli azzurri non solo sono il record minimo ma sono ben sette volte sotto la media riferita alle sette “grandi” della Serie A, pari a 53 match saltati (la somma di tutte le squadre è di 371 partite).
Peggio della Juventus hanno fatto Lazio e Milan, anche se qui c’entrano gli infortuni “lunghi” di De Vrij e Menez, che hanno saltato 21 gare a testa: in testa a questa speciale classifica la squadra di Pioli con 97 turni di assenza; Mihaljovic, invece, ha fatto i conti con 83 partite saltate da parte della rosa. Poi Juventus e Roma (70 match), ma anche qui c’è un’assenza molto duratura, quella di Kevin Strootman, assente per tutto il campionato (23 gare).
Il fatto curioso sta nella differenza tra i numeri di queste squadre, decisamente alti, e quelli delle altre tre squadre analizzate, Inter, Fiorentina e ovviamente Napoli. I calciatori di Mancini hanno saltato un totale di 20 partite; ancora meno le assenze in casa viola, con 15 match su tutta la rosa a disposizione di Paulo Sousa.
Chi in questi dati vuole leggere solo coincidenze astrali favorevoli, faccia pure. Ma c’è anche altro, tanto altro: intanto uno staff medico d’avanguardia, guidato dal professor De Nicola, che ha offerto garanzie assolute. Il Napoli, negli ultimi anni, è la squadra in Serie A che ha registrato meno infortuni, soprattutto muscolari. E poi c’è una ricerca continua, legata anche a studi che sono un’eccellenza non solo italiana, ma mondiale. Basti pensare, in questo senso, alla ricerca sul dna dei calciatori compiuta dallo staff sanitario azzurro insieme ad Antonio Giordano, oncologo napoletano di fama planetaria e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine. Ilaria Puglia, a suo tempo, raccontò sul Napolista la prima fase di questa ricerca, un unicum assoluto a livello internazionale.
Come dire: lavoro, lavoro, lavoro e poi anche sperimentazione. E infine, ma solo infine, la fortuna. Detto questo, possiamo considerare finita la nostra seduta di scongiuri.