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Il Carpi è la diciottesima esordiente in serie A al San Paolo. Il primo fu il Lecco di Clerici

Il Carpi è la diciottesima esordiente in serie A al San Paolo. Il primo fu il Lecco di Clerici

Napoli-Carpi è una prima assoluta per il San Paolo, l’unico precedente tra azzurri e biancorossi emiliani è lo 0-0 dell’andata. La partita di domenica, quindi, rappresenta una prima volta storica soprattutto per il club della provincia modenese, che diventerà la 18esima squadra a fare tappa al San Paolo durante la stagione dell’esordio in Serie A. L’ultima è stata il Sassuolo, tre anni fa: 1-1 con gol di Dzemaili e Zaza, prima stecca del Napoli di Benitez,

I precedenti esordi delle matricole al San Paolo raccontano bellissime storie di calcio, di provincia che impara a comportarsi da grande o di toccate e fughe di club destinati a una fugace apparizione nella massima serie. Ecco alcuni di questi momenti, che partono dall’inaugurazione dello stadio San Paolo.

Iniziamo con le squadre che hanno bagnato il proprio esordio assoluto nell’impianto di Fuorigrotta, la Ternana 1972/73 e l’Ascoli 1974/75: due vittorie, 1-0 contro gli umbri e 3-1 contro i marchigiani con tripletta di Braglia e primo storico gol ascolano in A del capitano Campanini. Sulla panchina bianconera siede un giovane tecnico, Carlo Mazzone, che trentatré anni dopo guiderà il Napoli per quattro sciagurate partite.

La prima matricola a fare tappa a Fuorigrotta è stato il Lecco edizione 1960/61: i lombardi vincono 1-0 all’andata sui laghi ma poi vengono sconfitti per 3-1 nel return match del San Paolo. La vittoria azzurra, firmata dai gol di Tacchi, Di Mauro e Di Giacomo (Gotti realizza il momentaneo 2-1) non eviterà alla squadra partenopea una clamorosa retrocessione in Serie B. Salvo, invece, a fine campionato, il Lecco di Sergio Clerici. I blucelesti di Mario Ceppi non sono l’unica squadra degli anni Sessanta, nonostante la caduta in cadetteria: anche il Pisa 1968/69 gioca al San Paolo nel suo primo anno in A. È una partita storicamente negativa per i toscani che affrontano a Fuorigrotta l’ultimo turno in lotta salvezza: il Napoli di Chiappella vince 2-1 e condanna i nerazzurri alla Serie B. 

Negli anni Settanta, l’esordio più importante è quello dell’Avellino, prima squadra campana in A ad affrontare il Napoli dopo una fugace apparizione della Salernitana a fine anni Quaranta. Il Napoli accoglie con tre gol i cugini irpini: segnano Savoldi (doppietta) e Valente, vestiti di una delle prime maglie azzurre “personalizzate”, con marchio Puma e striscia bianca sulle spalle tipica degli anni Ottanta, anche se in leggero anticipo. Prima dell’Avellino, anche altre matricole avevano fatto tappa a Napoli durante gli anni Settanta: il Catanzaro (0-0 nel 1972), il Cesena (1-0, autogol di Pierluigi Cera), il Perugia (4-0 nel 1976) e il Pescara (1-1 nel 1978, reti di Bertarelli e Savoldi)

Gli anni Ottanta iniziano con la vittoria di misura contro gli arancioni della Pistoiese, 1-0 con gol di Claudio Pellegrini. È una vittoria importante, la prima di un campionato che vedrà il Napoli competere fino alla fine per lo scudetto con Juventus e Roma. Nella Pistoiese, alla prima e ultima stagione in A, in campo Marcello Lippi e Mario Frustalupi. Altri due esordi nell’era-Maradona: il Lecce di Fascetti, anno 1985/86 (1-0, gol di Bertoni) e l’Empoli, di cui abbiamo già scritto qui.

Napoli-Parma 4-2 del 1991 è il primo sintomo che qualcosa sta cambiando. Gli azzurri di Bigon, scudetto sulle maglie, ristabiliscono le gerarchie del campionato, restituendo ai gialloblù di Scala la sconfitta dell’andata. È un’illusione momentanea, però: a fine anno, il Parma arriverà davanti agli azzurri, qualificandosi alla Coppa Uefa. Napoli perde Maradona e resta fuori dai giochi. Il club partenopeo ha giusto il tempo di tenere a battesimo altre tre squadre all’esordio in A: l’Ancona 1992/93 (squallido 0-0), la Reggiana e il Piacenza 1993/94, con una netta vittoria (5-0 agli amaranto) e un pareggio (0-0 contro i biancorossi di Gigi Cagni). 

Retrocessione, fallimento e rincorsa alla Serie A tolgono al Napoli gli esordi di Chievo, Siena, Reggina. Poi l’era De Laurentiis restituisce il Napoli al calcio dei grandi e alle piccole il San Paolo: l’1-1 col Sassuolo di due stagioni fa è l’ultimo precedente di questo tipo, e aggiorna un bilancio favorevole che racconta di 12 vittorie e 5 pareggi. Il Carpi, come detto, sarà la 18esima matricola a giocare al San Paolo. Un numero destinato a crescere all’ultima di campionato, quando a Napoli il Frosinone di Stellone chiuderà la sua prima annata in massima serie.

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