Il mio Napoli – Carpi 1-0
– Carpi e Frosinone hanno rappresentato gli ultimi intrusi, l’ultimo ostacolo temporale frapposto a quello che sarà il nostro Superbowl dell’anno. Apocalypse now. E non solo sul campo. E non solo per noi.
– In realtà si parla della partita del 13 da svariate settimane, tra botte e risposte, interviste ed allusioni dirette o indirette dei protagonisti e dei giornali, ma farlo senza remore, senza altri pensieri disturbatori dà esattamente l’idea pura di cosa sia una grande attesa. E dal piacere e le ansie che da essa derivano.
– Al di là di Carpi e Frosinone, che più che ostacoli definirei carte veline nel nostro immaginario, per via della classifica deficitaria e delle formalità che avrebbero dovuto rappresentare, i dibattiti hanno avuto luogo molto prima.
– Più o meno da quando le squadre hanno iniziato a volare di pari passo e le altre a perdere colpi di pari passo. Pari passo soprattutto nei risultati. Perché sul gioco, credo che la miglior Juve della stagione ancora non abbia sfiorato le prestazioni del peggior Napoli della stagione. Ma questo nel calcio conta relativamente, si sa.
– Anche ieri si è viaggiato a braccetto. Addirittura si è segnato negli stessi minuti, seppur la partita di Frosinone sia iniziata prima ed abbia portato la Juve per qualche istante ad un illusorio primato stroncato però dal rigore angolato del Gonzalone. Partite apparentemente semplici che invece hanno rivelato insidie e difficoltà. Cosa che accade con le “piccole” quando non si riesce a sbloccarle quanto prima.
– Partite che però mai avrebbero potuto avere un risultato diverso in questo momento del campionato.
– Finalmente ci siamo scrollati Stellone, Soddimo, Lasagna, Letizia, Belec e Belen dalle meningi e possiamo dedicarci anima e corpo alla settimana di fuoco. Nessun altro pensiero può sovrapporsi o frapporsi. Se prima il desiderio straripava, c’era sempre qualcuno che, giustamente, ammoniva dicendo: sì, però pensiamo al Carpi; sì, però c’è il Carpi; sì, ma la partita fondamentale è col Carpi…
– Il Carpi, non senza difficoltà, è finalmente archiviato; do un bentornato ad Armero le cui scorribande specie nel suo salotto di casa mi erano mancate e colgo l’occasione anche per esprimere un ultimo pensiero per Mancini (ultimo, nel senso che non lo penserò più da qui all’anno prossimo, sempre che ci sarà ancora) che ha dichiarato che in Italia nessuna squadra gioca bene al calcio: qualcuno gli spieghi che in Italia non gioca solo l’Inter.
– Ecco, ora posso darmi il permesso, da qui a sabato, che non esisterà altro pensiero al di fuori di sabato. Oggi la mente va esattamente lì e tutto ciò che ruota intorno a quella sfida. Esattamente come ieri, del resto. Ma senza filtri.
– La differenza di fatturati ha tenuto banco per un paio di settimane, per esempio. Ho amici juventini che parlerebbero più volentieri di Calciopoli o del gol di Muntari che dei fatturati, ma non ho ancora compreso il motivo. In questi giorni indagherò.
– Così come la polemica sullo Juventus Stadium chiuso per i residenti in Campania per par condicio, visto che all’andata capitò lo stesso per i tifosi bianconeri. Decisione iniqua, a mio avviso. A Napoli, se fosse esistita la par condicio, oggi ci fischierebbero un rigore a partita. A Napoli se fosse valsa questa regola all’andata, non avrebbero punito nessuno, visto che i tifosi juventini piemontesi saranno una trentina. Mentre uno Juventus Stadium senza campani sarebbe, in teoria, uno stadio semi deserto.
– L’ultima in ordine di tempo, è la questione infortuni. Alla Juve stanno battendo anche questo altro primato: oltre 40 in stagione. Mentre a Napoli si contano sulle dita di una mano.
A parte che sembra necessario grattarsi ripetutamente il mento, ho letto addirittura che ciò sarebbe dipeso dal clima. Cioè, a Torino, fa freddo, c’è foschia, c’è più umidità e questo spiegherebbe l’infortunio al naso di Chiellini o ai tendini di cristallo di Khedira?
– Altra questione è l’arbitro. Se ne parla da prima della gara con la Lazio. Capisco che nelle partite decisive la Juve è a dir poco fortunata, e gli almanacchi ce lo ricordano, ma è pur vero che chiunque venisse designato, dalle nostre parti storceremmo il naso. Molti credono che sarà Rizzoli. Lo penso anch’io, seppur speravo un reintegro temporaneo di Bergonzi. Bene, Rizzoli ha sempre dimostrato di essere imparziale e di alto livello in campo internazionale…
– Non oso poi immaginare SkyJuve. Nei giorni scorsi, ogni giorno, ci hanno propinato una intervista in esclusiva di un diverso giocatore bianconero.
Zukerberg ha notato che nell’ultimo anno c’è stato un calo netto di condivisioni di foto e video, per cui si è inventato lo “oggi accadde” o un collage video per festeggiare l’amicizia, in modo da far risalire i movimenti di rete di fb. A Sky avranno notato che la Juve non più egemone ha fatto calare gli ascolti televisivi e così ogni giorno ci toccano gli illuminanti pensieri di Chiellini, Sturaro & Bonucci per i 12, 13, 20 milioni di abbonati juventini. Già abbiamo un canone Rai sulla bolletta Enel, perché caricare anche la Tari?
– Poi, la domanda da un milione di dollari: la partita di sabato sarà decisiva?
– A oggi la risposta è stata un netto “No”. Principalmente perché la gara si svolge a febbraio, ore e ore di gioco prima del traguardo. Anche se poi, alla fine, nelle interviste che si fanno ai protagonisti si scopre sempre che c’è una partita che ha dato una svolta più delle altre alla stagione. E diciamoci la verità, questa per lo meno l’odore ce l’ha.
– Nelle stagioni precedenti, ad esempio, per ammissione degli stessi calciatori juventini, la partita col Napoli è sempre stata considerata lo spartiacque. A partire da quel famoso e rocambolesco 3-3 del San Paolo di un novembre di 5 anni fa in cui Fernandez triangolò con Pepe fino all’1-3 del “ci può stare” dello scorso gennaio.
– Per me lo è. Solo se la Juve dovesse perdere. Se così fosse, andrebbe a meno 5 (che poi sarebbe meno 6), verrebbe sconfitta due volte in una stagione dalla squadra che la precede e proprio nel momento in cui, dopo una rincorsa pazzesca, ha avuto la possibilità del sorpasso. Il tutto, dopo 14 vittorie di fila tanto celebrate che comunque l’hanno tenuta sempre dietro. E col Bayern e i sogni Champions alle porte.
– La Juve non muore mai, certo, ma demolirla sabato sarebbe una bella mazzata per il morale.
– In caso di risultato diverso, si aprirebbero moltitudini di teorie, ma “decisivo” è un aggettivo che non userebbe nessuno.
– Detto questo, seppur fosse un ottimo risultato, non firmerei per un pareggio. Il Napoli più bello e forte degli ultimi 25 anni merita fiducia e rispetto.
– Allegri ha dichiarato che ultimamente ha perso un chilo e che se s’arrabbia lo rimette.
Max, sabato ti potresti fare ciuotto ciuotto.
– Sarri invece, da grande scaramantico, parla di fatturati. Cioè, di coloro che sono investiti da fattura.
Chissà perché questo crea così tanto disturbo alle orecchie e alle gambe dei bianconeri…
– È la vigilia. Il colonnello Kurtz direbbe: l’orrore, l’orrore.
– La magia continua…
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca
Gianluigi Trapani ilnapolista © riproduzione riservata