Gli effetti speciali sono all’altezza delle intraprese dei Supereroi ma la trama è più fantasy che fantascientifica, le mitologie si sminuzzano facendo perdere senso alla storia
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Abbiamo visto l’ultimo prodotto Marvel “Eternals” in una sala piena di giovani tra i quindici ed i venticinque anni e questa non sarà solo una recensione ma anche un modo per ragionare su prodotti di questo tipo. Dopo 7000 anni in giro per la Terra gli Eterni – supereroi dalla forma umana figli di Olimpia che hanno sterminato nel 1500 avanti Cristo i mostri Devianti che attaccavano gli umani – si sono sparpagliati per il pianeta in attesa di entrare in gioco per la sua salvaguardia. Sersi (Gemma Chan) e Sprite (Lia McHugh) sono a Londra dove Sersi è ricercatrice presso il Museo Naturale ed è innamorata dell’umano Dane Whitman (Kit Harington) docente nello stesso Museo. Ajak (Salma Hayek) la leader del gruppo vive in South Dakota dove viene rinvenuta morta e questo evento costringe gli Eterni a ricompattarsi dopo che un Deviante ha attaccato Sersi e Sprite a Londra e Ikaris (Richard Madden) – che in passato è stato sposato con Sersi – appare e lo sconfigge. Gli Eterni si cercano mentre Sersi viene nominata nuovo capo da Ajak ed ora può ascoltare il Celestiale Arishem. Mentre la vecchia squadra si ricompatta – vengono progressivamente riassorbiti nel gruppo Kingo (Kumail Nanjiani), Ohastos (Brian Tyree Henry), Druig (Barry Keoghan), Gilgamesh (Don Lee), Karun (Harish Patel), Thena (Angelina Jolie) – si capisce che i Devianti hanno assunto una nuova coscienza e si autoriparano come gli Eterni, ma soprattutto che questi ultimi si scoprono robot programmati per perdere la memoria e pupazzi utilizzati da Arishem per favorire l’implosione della Terra e consentire l’emersione del Celestiale Tamuit che sarà in grado di costruire nuova vita in nuovi universi. Gli Eterni ora sono per lo più affezionati agli umani e cercano una strategia per impedire l’emersione del Celestiale, senza ucciderlo, e salvando la terra.
Il film che è diretto dalla regista Premio Oscar 2021 autrice di Nomadland ha un cast corale di primordine e gli effetti speciali sono all’altezza delle intraprese dei Supereroi ma la trama più fantasy che fantascientifica prende una deriva da spezzatino mitologico dove le mitologie si sminuzzano facendo perdere senso alla storia. Che tipo di effetto sulle nuove generazioni senza memoria può avere un simile prodotto? Forse che i ragazzi che vedono ora “Eternals” saranno i nuovi eterni fruitori del mercato globale senza spirito critico che verranno mossi da un mortale algoritmo senza ascendenti di senso?