Lettera aperta al Napolista (e ai suoi lettori). Come alcuni di voi sanno sono juventino, del resto nessuno è perfetto. Ho molti amici tifosi del napoli (e non parlo di quelli virtuali) senza contare mia moglie, originaria di Castellammare di Stabia. Mi piace il calcio, mi piace l’intelligenza e lo humor e quindi mi trovo spesso a leggervi con piacere. Sono due giorni che leggo disamine di ogni tipo sulla partita di sabato, fiumi di parole ora ad analizzare la cabala, ora la psicologia, ora la tattica, ora l’atteggiamento mentale. Non mi fraintendete, comprendo che si tratta di esorcizzare la sconfitta ma la fate, se mi permettete, molto più lunga di quello che è. Mi permetto di suggerirvi una sintetica analisi della partita. Sabato si sono affrontate le due squadre che meritatamente e a pieno titolo occupano il vertice del nostro campionato. I due allenatori, per motivi forse diversi e comunque a noi sconosciuti, hanno impostato una partita molto tattica dove la voglia di non perdere era evidentemente superiore, e non di poco, alla voglia di vincere. Di conseguenza i giocatori si sono applicati in modo diligente alla fase difensiva sacrificando giocoforza quella offensiva. Il tutto tra due squadre con la migliore difesa del campionato. La partita, destinata a un pari giusto, è stata decisa a pochi minuti dalla fine da un tiro deviato, insomma un episodio, una botta di culo volendo sintetizzare. Punto, fine. Il campionato verrà deciso altrove evidentemente, cosa che sapevamo anche prima di sabato. Forse sarebbe più giustificata l’ansia per domenica prossima. Ci divertiremo per altre 13 domeniche, c’è tempo per disamine infinite. Con affetto.
Uno juventino ci scrive: abbiamo vinto per una botta di culo, ci divertiremo fino alla fine
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