Estorsione aggravata dal metodo mafioso. Lo ha stabilito la seconda sezione della Cassazione. Non sono previste misure alternative alla detenzione
Deve andare in carcere Fabrizio Miccoli ex attaccante e capitano del Palermo. È arrivata la condanna definitiva a tre anni e mezzo per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Per Miccoli non sono previste misure alternative alla detenzione. Lo ha stabilito la seconda sezione della Cassazione.
Miccoli è stato condannato per aver commissionato a Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino “u scintilluni” il compito di recuperare 12 mila euro da Andrea Graffagnini che all’epoca era il titolare della discoteca “Paparazzi” di Isola delle Femmine. Un lavoro effettuato per conto dell’ex fisioterapista del Palermo Giorgio Gasparini che si era rivolto a Miccoli. I giudici hanno ritenuto fondata questa ricostruzione.
La vicenda risale ormai oltre a dieci anni fa. Se ne parlò anche perché nelle intercettazioni emersero frasi ingiuriose pronunciate da Miccoli e Lauricella all’indirizzo di Giovanni Falcone.