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Massimo Ranieri: «Da bambino mai avuto un regalo a Natale, eravamo poveri. Non si dimentica»

Al Corsera: «ho infelicitato le donne che hanno sofferto per causa mia. Perché dovrei infelicitare altre donne o i figli? Il padre deve fare il padre: o è, o non è».

Massimo Ranieri: «Da bambino mai avuto un regalo a Natale, eravamo poveri. Non si dimentica»
archivio Image / Spettacolo / Massimo Ranieri / foto Beescoop/Image

Lunga intervista del Corriere della Sera a Massimo Ranieri.

«Da bambino non ho mai ricevuto un regalo, mai avuta nemmeno una caramella. Dovevamo chiedere i soldi in prestito allo zio per il pranzo di Natale. E certe sensazioni non te le scrolli mai di dosso».

Dopo tanta povertà, ora i soldi non sono più un problema. Come vive il denaro?

«I soldi mi interessano relativamente. Hanno senso solo se posso aiutare qualcuno. Ho sistemato i familiari, dato aiuto ad amici in difficoltà».

«Ho scelto io la mia vita. Per rispetto e onestà sento che non posso dare tutto a una famiglia, come do tutto al lavoro. Il giorno che smetto di cantare, mi dedicherò alla mia famiglia, ma finché non potrò farlo, non voglio infelicitare nessuno. Già mi sono infelicitato io; ho infelicitato le donne che hanno sofferto per causa mia. Perché dovrei infelicitare altre donne o i figli? Il padre deve fare il padre: o è, o non è. Che dovrebbe dirgli la mamma: “Papà dov’è? È ancora fuori tesoro, non torna nemmeno stasera”»

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