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Platinette: «Oggi tutti pensano che fare outing sia prioritario, come se si dovesse spiegare la propria identità»

A Libero: «La cosa importante è comportarsi bene nella società. Questa cosa che i gay debbano essere per forza di sinistra non la capirò mai»

Platinette: «Oggi tutti pensano che fare outing sia prioritario, come se si dovesse spiegare la propria identità»

Su Libero un’intervista a Mauro Coruzzi, in arte Platinette. Tra i temi trattati, anche la bocciatura del ddl Zan e in generale il mondo Lgbt.

«Bisognerebbe interrogarsi non solo su chi ha favorito l’applauso ma anche su chi ha favorito l’affossamento del ddl: il colpo mortale non è certo arrivato da destra…».

Perché lei non ha mai fatto outing?

«Non ne ho mai sentito il bisogno, nemmeno da giovane con la mia famiglia. Oggi invece fare outing sembra prioritario, c’è quasi la necessità di spiegare al mondo la propria identità. Io sono sempre cresciuto con l’idea che la cosa importante è comportarsi bene e agire all’interno della società, senza desiderare di imporre agli altri una visione del mondo»

Platinette racconta che quando andava alle Feste dell’Unità le lanciavano lattine in faccia.

«Le lattine in faccia le ho prese per davvero, anni fa, anche dai simpatici amici proletari delle Festa dell’Unità!».

E continua:

«Io questa cosa che i gay debbano essere per forza di sinistra non la capirò mai!».

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