Il ritorno del Franchi, se possibile, ha esaltato ancora di più i ventidue di Sarri e Paulo Sousa, protagonisti di altri novanta minuti di grande calcio
Fiorentina-Napoli 1-1
Come all’andata, meglio che all’andata. Già dopo il 2-1 di ottobre a Fuorigrotta, firmato da Insigne e Higuain, tifosi e spettatori neutrali si espressero senza riserve su Napoli e Fiorentina, incoronandole come le due squadre più belle del nostro campionato.
Il ritorno del Franchi, se possibile, ha esaltato ancora di più i ventidue di Sarri e Paulo Sousa, protagonisti di altri novanta minuti di grande calcio. Roba bella fin da subito, dai primissimi minuti: distanze quasi inesistenti, non più di 45 metri tra le due, altissime, linee difensive. E poi scambi stretti, velocità e un pressing asfissiante, soprattutto da parte di una Fiorentina in grandissima condizione atletica. Meno spumeggiante il Napoli, specialmente nella seconda parte di un primo tempo dominato dai viola soprattutto sul piano dell’intensità. Nella ripresa, stesso copione con gli azzurri apparsi però più spavaldi, soprattutto in fase di rilancio: meno palle perse negli appoggi brevi e la possibilità di attaccare più volte la difesa viola, in cui Rodriguez e soprattutto Astori hanno brillato per tempismo negli anticipi.
Al fischio finale di Tagliavento, una certezza: Fiorentina e Napoli sono ancora le due squadre più belle di un campionato di cui non sembrano far parte. Tanto che, sui social e nei salotti tv del postpartita, la frase “partita da Premier” è una delle più gettonate. Chi scrive, ieri sera, si è “goduto” anche la sfida tra Juventus e Inter, due squadre che sembrano provenire da un’altra galassia. Certo, i valori abbastanza sbilanciati tra le quattro sfidanti (Fiorentina e Napoli quasi alla pari, Juventus più forte e organizzata dell’Inter) alterano il giudizio, ma l’atteggiamento e il modo di aggredire la partita visti stasera al Franchi, e da parte di entrambe le squadre, sono qualcosa di diverso. Sono qualcosa di più. Non a caso, nella conferenza stampa nel ventre del Franchi, Sarri ha definito questa partita come «uno spot per il nostro calcio».
Ha ragione, anche se il Napoli, molto probabilmente, non vincerà lo Scudetto. Non ci riuscirà nemmeno la Fiorentina, attardata in classifica e troppo discontinua dal punto di vista del mero risultato. Però, c’è un qualcosa nell’aria che ci dice che sono loro, proprio loro, ad aver dato (di nuovo, e finlamente) sprint a un campionato da anni a digiuno di grandi esperimenti di calcio spettacolare ad altissimo livello. Una roba che va coltivata, nonostante non incida il nome in nessun albo d’oro. Almeno per il momento. Chissà cosa verrà poi, ma intanto il pubblico si diverte e applaude. E questo, fidatevi, non è poco.