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Neanche il FocoLeicester ferma Spalletti (che li accoglie con la mascherina)

Dieci minuti di applausi al nostro MastroLindo. MiettaUnàs è un’altra cosa rispetto a MiettaRussott. Grande partita di Petagna: e se tirasse anche verso la porta?

Neanche il FocoLeicester ferma Spalletti (che li accoglie con la mascherina)
Napoli 09/12/2021 - Europa League / Napoli-Leicester / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Andrea Petagna

Il mio Napoli – Leicester 3-2

  • Primo obiettivo della stagione raggiunto: evitare la Conference League.
  • Secondo obiettivo della giornata non raggiunto: terminare una partita senza infortuni.
  • Terzo obiettivo raggiunto: vincere contro il FocoLeicester.
  • Il FocoLeicester è venuto a Napoli con due risultati su tre e un grosso carico di virus da smaltire.
  • Spalletti, per pura coincidenza, li ha accolti con inchini e cerimonie dai 18 metri e la mascherina attaccata alla bocca per almeno 10 minuti.
  • Io intanto al nostro Mastro Lindo farei 10 minuti di applausi. Anche stavolta avrebbe potuto pararsi le natiche come fanno molti suoi colleghi e chiagnazzare sui continui infortuni, la presunta rosa corta, i presunti torti arbitrali, la sfiga, Juan Jesus e la pioggia.
  • E invece il suo terzo o quarto Napoli, ancora una volta, ha dimostrato che prima degli uomini, vengono prima i valori e il concetto di squadra. E prima ancora Di Lorenzo, naturalmente.
  • I protagonisti della serata sono stati coloro che fino a ieri avevano avuto ruoli di tappabuchi, spalle, controfigure o stuntman.
  • Come Ciccio Michu Petagna. Due assist, di cui uno maradoniano e involontario, un velo mancato per il terzo gol. Una marea di palloni conquistati e difesi. E il solito contributo nella nostra area di rigore. E mi chiedo: e se tirasse anche verso la porta?
  • Elmas. Due gol. Uno a porta vuota e il secondo in cui ha dimostrato che essere definito millefinte o cintotocchi non è necessariamente un male.
  • E Ounas. O più precisamente MiettaUnàs, per quella predisposizione che lascia intendere all’immaginario collettivo nello spaccare le partite. Una versione aggiornata e sicuramente più efficiente di MiettaRussott. Poi salta l’uomo e ha un aggancio a seguire che ormai sono roba démodé. Ieri, una rete molto bella nella preparazione e nell’esecuzione e la classica spina nel fianco.
  • A questi aggiungerei, e dico finalmente, Zielinski, il superstite dei capitani. Il polacco non ha dovuto segnare per poter raddrizzare la solita partita opaca e una pagella mediocre. Già domenica aveva lanciato segnali confortanti, ma ieri è stato vivo e decisivo  per tutta la partita, come mai gli era capitato quest’anno.
  • Il FocoLeicester si era presentato come la squadra più perforata del torneo sui calci piazzati. Come logicamente volevasi dimostrare, gli inglesi non hanno corso alcun pericolo da corner e punizioni e i due gol subiti dagli azzurri sono scaturiti da due calci piazzati.
  • Sono state due azioni molto simili, anche se il secondo tiro in genere va a finire tra le braccia di Peppino il barbiere nella terza fila del primo anello in curva.
  • Entrambi i tiri per me sono da ritenere imparabili. Anche se, a tal proposito, voglio fare un commento su Meret.
  • Spalletti, sempre lui, alla domanda “quanto conta la fortuna nel calcio?” ha risposto ai microfoni di Sky: non lo so. E non so come sono messi gli altri, ma io sono fortunatissimo.
  • Io credo che lo dica, e magari lo pensi, perché è un uomo positivo, perché forse pensare di essere fortunato attiri la fortuna. Un po’ come dire “aiutati, che Dio t’aiuta”. Ecco, quando penso a Meret, penso che Dio aiuti più volentieri gli avversari.
  • Io non riesco a rimproverargli nulla, eccetto la faccia. Quella espressione afflitta non può fisicamente attirare fortuna. È molto più probabile che invece attiri la sfiga di rompersi una mano oppure palloni all’incrocio o tiri attaccati al palo come ieri. Io quando vedo gli occhi di Meret, vedo gli occhi di Gabbiadini. E non sono gli occhi di uno che può pensare di essere credibile, specie a se stesso, quando dice “sono fortunatissimo”.
  • E a proposito di sfiga, Lozano che si spacca un dente? Fratture, dolor di gluteo, covid, distruzione facciale, muscoli, ossa emicranie e gastroenteriti, la visita dall’odontoiatra mancava. Con questa siamo andati oltre, secondo me, e un prete non può più bastare.
  • A finita partita, abbiamo avuto anche il tempo di intossicarci, vedendo il rigore sbagliato dal Legia al 98’ che ci avrebbe evitato gli spareggi. Troppo grazia sarebbe stata e troppo strano che il Minao potesse arrivare a non proferire nemmeno un chitemmuorto durante una partita.
  • Ma è stato solo un attimo, il pensiero di un bel Napoli qualificato ci ha subito risollevato. E ha toccato vette inimmaginabili, grazie alla Dea e all’ira di Gasperissa.
  • Ora però sono proprio curioso di sapere chi pescheremo. Il Dortmund o lo Sheriff? Se fosse per Spalletti, ci capiterebbe il Malmoe o l’Alzano Virescit. Perché noi si sa, nei sorteggi, siamo “fortunatissimi”…
  • Forza Napoli Sempre
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