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La frutteria che si chiama «Napoli nel cuore» e mette il logo degli azzurri sullo scontrino

La sera di Napoli-Chievo, abbiamo ricevuto lo scan di uno scontrino fiscale rierito a un acquisto in una frutteria. Ci hanno incuriosito nome e logo del negozio, che si trova lungo il corso San Giovanni a Teduccio: “Napoli nel cuore”, e, ovviamente una N in un cerchio che richiama il crest del club partenopeo. Il Napoli aveva appena vinto, e Ugo Leone aveva fatto riferimento a quel piccolo pezzo di carta così particolare per trovare un aiuto divino dopo cinque partite andate male.

Abbiamo voluto raccontare questa storia a Gennaro, il titolare della frutteria. Ha sorriso: «Dite al signore che ha comprato le cose, che deve tornare tutte le settimane. Se vuoi, puoi tornare anche tu».

Quel tu, ovviamente, sono io. Che prendo appunti e faccio le foto, ma conosco già il luogo perché abito poco più avanti. E non avevo mai notato questo negozio, devo essere sincero. Gennaro, in qualche modo, mi rincuora: «Sono qui da tre anni, quando ho aperto la nuova attività ho pensato di scegliere questo nome perché sono un tifoso vero». Della serie “Non è vero ma ci credo”: un rapido calcolo mentale mi dice che, risultati alla mano, questa frutteria ha aperto e ha subito portato fortuna al Napoli. Certo, c’entra poco. È un semplice negozio con i cartelli di legno con il contorno giallo e la scritta rossa per il prezzo, quale relazione vuoi che abbia con il secondo posto di Mazzarri, la Coppa Italia e la Supercoppa di Benitez e Cavani, e Higuain, e Insigne e poi la splendida stagione di Sarri? Nessuna, però…

L’esposizione è molto curata: banchi esterni con fili d’erba, i colori della frutta che fanno bella mostra di sé. E poi le sciarpe del Napoli al muro e una cornice con dentro un giornale vecchio che ha preso aria ed è quindi un po’ ingiallito. Il titolo è «Pazzi di gioia», e la data recita 30 aprile 1990. Il secondo scudetto del Napoli. «Sono nato tifoso azzurro, sono un ex abbonato al Napoli». Oggi, la situazione è un po’ diversa: «Il lavoro non mi permette di seguire sempre la squadra al San Paolo, diciamo che ci vado quando posso. Però non mi perdo una partita in televisione, sono rimasto tutto napoletano».

Dopo aver dato del petrusino a un bambino entrato nel negozio con il suo papà, chiediamo a Gennaro se è la prima volta che qualcuno lo riconosce come “Napoli nel cuore”. Lui risponde orgoglioso: «Al mercato generale mi chiamano tutti così, anche se non ho un insegna fuori al negozio con questo nome. Però ce l’ho sullo scontrino fiscale, tutti sanno che la mia attività si chiama così. Che io mi chiamo così».

Il corso San Giovanni è un lungo serpentone di auto, in marcia ma anche parcheggiate. Gennaro ha una posizione invidiabile: è dalla parte dove le macchine non possono sostare. Ha il passeggio, il negozio sembra lavorare bene. Anche perché, citiamo Ugo Leone che ha assaggiato la frutta, «la roba è buoNa». E se tra i clienti dovesse palesarsi un tifoso di un’altra squadra, Gennaro che dice? Ecco: «Se dicono di essere “non colorati” o “strisciati”, il rapporto è distante. È un conflitto continuo ma resta comunque uno sfottò: ho anche tifosi di altre squadre tra le mie amicizie». 

Ci lasciamo con la promessa di tornare in caso di vittoria del Napoli, anche se non abbiamo fatto acquisti. «Torna lo stesso, per la frutta non c’è problema se il Napoli vince». Dalla frutteria “Napoli nel cuore” non potevam aspettarmi altro, del resto.

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