87 lotti, la metà invenduti. Una divisa del Napoli è stata battuta per 1.500 dollari. I figli volevano pagare i debiti: hanno racimolato appena 26.000 dollari
“Ciò che hai ereditato dai tuoi padri, acquistalo per possederlo!”. La Süddeutsche Zeitung scomoda persino il Faust per raccontare la triste asta degli ultimi cimeli di Maradona, con la quale i figli legittimi speravano di racimolare un po’ di soldi per pagare debiti e pendenze lasciati da tanto padre. Un flop. Dei 87 articoli in vendita, tra cui una casa, una villetta, auto di lusso, capi d’abbigliamento e altre memorabilia, ne sono stati venduti solo 29, raccogliendo la miseria di 26 mila dollari.
I lotti più cari sono rimasti senza offerte, compresa la casa di Buenos Aires che Maradona donò ai genitori dopo aver firmato il primo contratto da professionista. E così nessuno ha offerto per la villa a Mar del Plata con base d’asta fissata a 65 mila dollari, o per le due auto di lusso del valore di 225 mila e 165 mila dollari. Hanno acquistato lo spicciolame: cappellini, magliette. La divisa che ha fruttato di più è quella del Napoli, battuta all’asta per 1.500 dollari. Pagata cento dollari in più una foto che ritrae Diego con Fidel Castro.
C’era in vendita persino l’attrezzatura per il fitness di Dubai: la “Piattaforma vibrante Powerplate, modello: The next generation” e un trainer addominale, che – qui la Süddeutsche fa un po’ di ironia sullo stato di forma di Maradona – sembra come nuova. Nessuno se li è filati.
L’organizzatore dell’asta, la società Adrian Mercado, ha annunciato di aver allungato l’asta di altri 10 giorni, sperando che qualcun altro compri un piccolo pezzetto di Maradona.