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Il Messaggero: è escluso che il calcio possa godere di corsie preferenziali, non è proprio aria

La Lega Serie A spera di non dovere cedere altro «come l’obbligo di radunare le squadre in bolla, in attesa del picco dei contagi»

Il Messaggero: è escluso che il calcio possa godere di corsie preferenziali, non è proprio aria
Db Milano 09/01/2020 - presentazione della nuova collezione figurine Panini / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luigi De Siervo

«È escluso che il calcio possa godere di corsie preferenziali». Anche Il Messaggero ovviamente scrive del dietrofront della Lega Serie A che ha stabilito, per le partite dal 16 al 23 gennaio, che si giocheranno con un massimo di cinquemila spettatori.

I 20 presidenti (…) sono consapevoli che la capienza ridotta a 5000 spettatori sarà un bagno di sangue per gli incassi. In termini assoluti, il pubblico si ridurrà di oltre due terzi rispetto alla media, che finora è stata di 16.500 spettatori in tutta la serie A.

Con questi provvedimenti, da molti ritenuti tardivi, il calcio di élite prova a proseguire, e spera che nel vertice di mercoledì col governo arrivi un aiuto in termini di chiarezza normativa: insomma che si inizi a disciplinare gli interventi delle Asl, almeno. A meno che non si debba cedere qualcos’altro, come l’obbligo di radunare le squadre in bolla, in attesa del picco dei contagi. Escluso al momento, invece, che il calcio possa godere di oasi normative. Non è proprio aria da corsie preferenziali.

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