A Repubblica: «Avere Ibra nello spogliatoio è un’emozione fortissima: passi da tifoso a compagno, sono riuscito a scindere le due cose dopo un mese»

Su Repubblica un’intervista a Sandro Tonali, centrocampista del Milan. Racconta le sue origini: è di Sant’Angelo Lodigiano, un paese di campagna.
«Sotto alcuni aspetti le origini aiutano: quando entri in ambienti nuovi come Milanello, hai una concentrazione diversa. Sono difficoltà che non incontra chi è cresciuto nel Milan o in una città grande. Ma io sono uscito da tempo dalla campagna, non potrei più tornare indietro».
Condivide lo spogliatoio con Ibrahimovic.
«Un’emozione fortissima: in un attimo passi da tifoso a compagno, due cose completamente diverse. Devi saperle gestire e scindere, all’inizio resti a bocca aperta e rischi di deconcentrarti. Ci sono riuscito dopo il primo mese».
Su Pioli:
«Mi mancava l’1% che mi faceva stare dentro il gruppo. Lui mi ha martellato sul lavoro, glielo devo riconoscere, avevo passato un anno difficile e abbiamo fatto come se non ci fosse stato. Tenere duro non è solo una mia caratteristica, è una dote necessaria nel calcio. Senza determinazione, senza voglia di riscatto, non puoi sfondare».
Sulla mancata convocazione all’Europeo:
«Sapevo che non sarei rientrato tra i convocati, dopo la mia annata. Non l’ho presa come bocciatura, ma come stimolo per lavorare ancora meglio in estate. Il centrocampo della Nazionale è ricco e giovane. Dovrebbe essere sempre così, l’Italia ha bisogno dei giovani: stiamo tornando a essere un gruppo di 40 giocatori competitivi».