Il difensore come Gonzalo Higuain: la cessione al Manchester City a causa della divergenza con la società sugli obiettivi e sul mercato.
Torino, 9 luglio 2016
C’è fermento a Radio Gianduiotto, tra qualche minuto interverrà in diretta Riccardo Bonucci. Fratello di Leo, ex calciatore. A Napoli, i siti che hanno anticipato la notizia l’hanno definito “il Nicolas Higuain di Bonucci”. Come l’argentino, Riccardo è un fratello maggiore del campione di famiglia. Come l’argentino, ha una carriera fallita alle spalle, schiacciata poi dall’ingombrante fama di chi ce l’ha fatta. Leo, appunto. Indubbiamente, il miglior difensore italiano.
Il fermento della redazione di Radio Gianduiotto è giustificato dai rumors che, da giorni, raccontano dell’addio del difensore alla Juventus. Ne ha scritto la Gazzetta dello Sport, ne scrivono da giorni in Inghilterra. Il Manchester City, il club che starebbe trattando il calciatore, condivide su Twitter un pezzo in cui si parla di questo affare “in dirittura d’arrivo”. C’è addirittura il ristoratore, quello che ha salutato pure Morata, che sui social ha dato l’addio a Leo.
La verità è che non si sa ancora quello che Riccardo Bonucci dirà: qualcuno sostiene che saluterà i tifosi bianconeri, in molti credono invece che dichiarerà quello che per i bianconeri è, semplicemente, l’ovvia realtà: ma quale Manchester City, ma quale Guardiola. Leo resta a Torino, sciacquatevi la bocca dalle notizie di mercato e cose così.
C’è l’ultima canzone, Riccardo aspetta in diretta mentre Max Pezzali finisce di cantare una delle più brutte perle della sua discografia: “Bella vera”, diventata “famosa” nell’estate del 2002, in realtà non è mai stata una hit. Il conduttore di Radio Gianduiotto, mentre la musica si esaurisce, fa delle faccette strane per questo pezzo. Lui adora Cesare Cremonini, se potesse metterebbe a ogni intermezzo una del cantante bolognese. La sua preferita è “Dicono di me”. Fruscio, silenzio. Siamo di nuovo on air. La telefonata entra in onda. La domanda:
Allora, Riccardo Bonucci in diretta. Ci dice qual è la situazione di suo fratello?
Il presidente ha il diritto di pretendere tantissimi soldi per la sua cessione di Leonardo, così come noi abbiamo il diritto di non rinnovare. Nel 2010 Bonucci ha lasciato il Bari per un nuovo progetto. Arrivò alla Juventus con grande entusiasmo, c’era Gigi Delneri, si parlava di miglioramento delle strutture, lotta per la Champions. Abbiamo vissuto stagioni straordinarie, lo sappiamo. E’ stato bellissimo. Leo è cresciuto moltissimo. A mio parere, però, il progetto non è più all’altezza di Leonardo. La Juventus gli ha dato molto e viceversa, ma il progetto è al di sotto delle sue aspettative. I vecchi come Dani Alves e i calciatori come Pjanic vanno bene, ma non per vincere la Champions. E non parliamo di tutte le voci sulla cessione di Pogba»
E quindi, come andrà a finire?
Ribadisco che non rinnoverà, rispetteremo il contratto perché Leonardo è un professionista. Non ho avuto contatti con altri club, non trattiamo la cessione. Almeno quattro, cinque club possono permettersi Bonucci in Spagna, Inghilterra, Francia e Germania. Un complimento a Guardiola, è un grande allenatore capace di vincere tre finali di Champions. È tra i tre, quattro tecnici migliori al mondo. Anche Allegri è un grande allenatore, vedremo se arriverà ai livelli di Guardiola, Simeone o Luis Enrique. Poi non so cosa succederà, se arriverà un club e riuscirà a comprarlo o meno. Leonardo è ultraprofessionale, si allenerà come è giusto che sia e darà il massimo in campo, ma noi non rinnoviamo il contratto a queste condizioni.
Grazie mille, Riccardo Bonucci. È stato eloquente e gentile.
Grazie a voi, buongiorno.
Clic, silenzio.
Per le due ore successive, siti e giornali e agenzie bateranno e dibatteranno della telefonata di Riccardo Bonucci a Radio Gianduiotto. Chiedendosi dove avessero già sento o letto frasi simili. Chiedendosi, soprattutto, il significato che calciatori, agenti e fratelli di calciatori danno al tremine “progetto”.
A Radio Gianduiotto, il pezzo successivo alla telefonata di Riccardo Bonucci è stato “In questo mondo di ladri” di Antonello Venditti. Ogni volta che Radio Gianduiotto mette questo pezzo, il regista dice nella cuffia del conduttore che in quella emittente, per quella emittente che parla di Juventus, quella canzone è un’autobiografia in musica. Non si è capito se il regista sia napoletano o cassinese trapiantato a Torino. Ha l’accento piemontese, comunque.
Il conduttore risponde sempre allo stesso modo: fa il dito medio, poi sorride. Subito dopo chiede al microfono, lo può fare che non sono in onda: «Ma Antonello Venditti ancora, cazzo? Me lo potevi mettere Cesare, magari Latin Lover o Qualcosa di Grande».