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Al rigore di Bernardeschi, Manning ha deciso che Insigne sarebbe stato l’uomo simbolo del Toronto

Il reportage di The Athletic. La disaffezione del pubblico, il peso della comunità italiana, il sogno di portare i Mondiali in Canada, il curling shot (tiraggiro)

Al rigore di Bernardeschi, Manning ha deciso che Insigne sarebbe stato l’uomo simbolo del Toronto
Monaco di Baviera (Germania) 02/07/2021 - Euro 2020 / Belgio-Italia / foto Image Sport nella foto: gol Lorenzo Insigne

È un lunghissimo reportage quello con cui The Athletic racconta quando, perché e come il Toronto ha deciso di puntare su Lorenzo Insigne come uomo immagine del club. Parte dalla frustrazione di Bill Manning, il presidente, di fronte alla miseria di 7.970 spettatori nella partita persa contro l’Inter Miami, sesta sconfitta consecutiva.

Era giunto il momento di una svolta, di un colpo ad effetto per risollevare il club e l’umore della tifoseria.

La lampadina si è accesa quando Bernardeschi ha segnato il rigore nella finale degli Europei contro l’Inghilterra. Manning osservò con profonda attenzione la gioia di Little Italy, le migliaia di persone scese in strada a festeggiare. Manning ha cominciato a pensare ed è andato subito a guardare quali fossero i giocatori della nazionale italiana in scadenza di contratto nel 2022.

“Perché non possiamo essere grandi?”: sono le parole pronunciate otto anni prima dall’ex presidente del Toronto Leiweke quando annunciò gli acquisti di Bradley e Defoe. Otto anni dopo, Manning si è ritrovato con un elenco di giocatori desiderati ma ce n’era uno in particolare che credeva potesse incarnare la spavalderia di Leiweke ed essere l’uomo giusto per risollevare il Toronto: Lorenzo Insigne.

“Abbiamo avuto molti giocatori famosi e importanti in questo campionato, ma un giocatore con le sue credenziali e il suo calibro, nel pieno della sua carriera, non lo abbiamo ancora visto”. Parole di Manning.

The Athletic racconta che, dopo aver avuto l’ok del consiglio di amministrazione, ha condotto in prima persona la trattativa, quasi sempre da solo.

“Lo abbiamo spinto al Toronto”, dice Manning. The Athletic racconta che a novembre l’agente di Insigne, Vincenzo Pisacane, ha raccontato che il Napoli aveva offerto al suo cliente un rinnovo con uno stipendio dimezzato. The Athletic racconta il rapporto controverso tra Insigne e la tifoseria del Napoli, ricorda anche l’ammutinamento che ha complicato i rapporti tra la squadra e la proprietà.

Manning – racconta The Athletic – ha dovuto convincere l’entourage di Insigne sulle ambizioni del Toronto.

Il club ha realizzato un video che mostra Insigne testimonial in una città piena di italiani. L’entourage di Insigne ha visitato la comunità italiana di Toronto. E Manning ci ha tenuto a sottolineare che, nonostante la passione dei tifosi, i giocatori possono vivere una vita tranquilla. Ha rassicurato che si tratta di una città Insigne e la moglie possono crescere i due figli piccoli, di otto e sei anni. “Una città pulita e sicura con un ritmo di vita rilassato”.

Insigne sarà uno dei testimonial del campionato Mls in un quadriennio cruciale nella storia del calcio nordamericano. Per la prima volta, Canada, Stati Uniti e Messico dovrebbero qualificarsi insieme per i Mondiali del 2022 e Manning vorrebbe portare a Toronto i Mondiali del 2026.

Insigne è anche l’uomo con cui il Toronto vuole combattere la disaffezione del pubblico. Il suo è il volto della campagna abbonamenti. Sarà il calciatore più pagato della storia del campionato Mls.

“Pensiamo che lo sforzo finanziario sia una buona decisione sia in termini sportivi che commerciali”. Parole di Manning.

Tiraggiro lì si dice curling shot.

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