A Dazn: «C’è solo una verità: possono dire che siamo scarsi, ma nessuno può dire che non siamo uniti. Eravamo venuti qui per vincere, ma se il pareggio arriva al 90′ dico grazie mille»
Dopo il pareggio contro il Sassuolo in trasferta (2-2), ai microfoni di Dazn l’allenatore della Roma, José Mourinho.
«Non sono completamente soddisfatto ma se al 90′ perdi e poi pareggi cambia un po’ la dinamica emozionale. Prima della partita non volevo pareggiare, a metà partita nemmeno, al 90′ dico grazie mille. Posso paragonare questa partita a livello degli ultimi minuti con la sconfitta di Verona, Venezia, Bologna, sono molto simili negli ultimi 15 minuti, quando abbiamo avuto possibilità di pareggiare. Oggi abbiamo fatto pareggio che non è il risultato che vogliamo ma ci dà un punto, nelle ultime quattro partite di Serie A non abbiamo subito sconfitte».
«Venire qui e fare 50-50 o 49-51 a livello possesso palla non è facile, dietro abbiamo avuto un po’ più di stabilità nelle uscite, a centrocampo nella prima parte della partita ci è mancato ordine e disciplina. Un punto è meritato, c’è frustrazione perché venivamo qui per vincere, ma è un punto, poi alla fine vedremo quanti punti avremo».
«C’è solo una notizia che non posso negare, che non è una bugia (il duro confronto con i giocatori rivelato dal Corriere dello Sport, ndr). Tutte le altre (il riferimento è ai calciatori che si sarebbero offesi, ndr) sono zero, sono giornalismo di quinta classe, senza etica, senza essenza del giornalismo, che è la verità. Se abbiamo una qualità in cui siamo imbattibili è nella nostra empatia, nell’amicizia. Possono tutti dire che siamo scarsi, ma nessuno può dire che non siamo un gruppo molto unito. Nessuno fa danno a questa squadra da questo punto di vista, poi calcisticamente possiamo avere dei limiti».
«Pellegrini e Oliveira? E’ la prima volta che giocavano insieme. Far fare 90′ a Pellegrini è stato rischioso, ma era un rischio da prendere, alla luce del risultato. Cristante, Veretout, Pellegrini e Oliveira sono giocatori di qualità. Ma per giocare lì, nella casa dei motori, bisogna saper decidere il ritmo e questo noi non l’abbiamo. L’adattamento di Mkhitaryan, che ovviamente non è un regista, è stata positiva. Di tutti loro è quello che pensa meglio il gioco, i movimenti che trova meglio gli spazi. Si è trasformato, per me è il giocatore più fondamentale della squadra. Dobbiamo migliorare, fare il massimo per chiudere la classifica nel miglior modo possibile. C’è anche la Conference League e la gente sbaglia se pensa che in Conference League non ci sono squadre di qualità. L’altro giorno, ad esempio, ho visto il Rennes contro il PSG ed è un’ottima squadra, in mezzo a tante altre».