Il dirigente del Qpr ha commentato un rapporto accademico che ha rilevato che le posizioni manageriali solitamente assunte dagli ex giocatori sono occupate solo al 4% da persone di colore

Un rapporto accademico del professor Stefan Szymanski, commissionato dalla Black Footballers Partnership (BFP), ha rilevato che sebbene il 43% dei giocatori in Premier League ed EFL siano di colore, solo il 4,4% delle posizioni manageriali (ci si riferisce agli staff tecnici, ndr) solitamente assunte dagli ex giocatori sono occupate da dipendenti neri. Non solo: il dato più preoccupante è che la percentuale si abbassa all’1,6% quando si tratta di posizioni dirigenziali. L’ha riportato Espn.
Sulla questione, particolarmente sentita in Inghilterra, è intervenuto l’ex attaccante Les Ferdinand, oggi dirigente del Qpr. «Abbiamo bisogno di una voce che ci rappresenti – ha dichiarato – perché semplicemente non veniamo ascoltati». È la Football Association l’istituzione che per Ferdinand deve prendere iniziativa, visto e considerato il fatto che nessun nero occupi, proprio in Fa, posizioni di potere. C’è un codice sui temi della diversità, ma l’applicazione è volontaria.
Se il codice non viene rispettato, non ci sono ripercussioni. Non è assurdo? Stiamo perdendo generazioni e generazioni di giovani calciatori neri di talento che quando smettono escono dal mondo del calcio. Eppure avrebbero qualcosa da offrire. È quasi come se ci fosse permesso partecipare al gioco come calciatori, ma questo è tutto. Possiamo essere intrattenitori ma a noi non è permesso essere leader. Lampard, Gerrard, Wayne Rooney… oggi tutti parlano di quanto siano grandi come allenatori. Questo grazie alle carriere che hanno fatto da calciatori. Gente come Ince o Rio Ferdinand, invece, nonostante carriere stellari, non è menzionata dai media allo stesso modo. Non gode della stessa luce.
Ferdinand ha derubricato senza mezzi termini le iniziative della Fa a “chiacchiere”. «In 30 anni non è cambiato nulla».