In conferenza. «Non possiamo pretendere che non sia un tema. Posso capire le opinioni critiche nei confronti del club e di noi che lo rappresentiamo»
In Inghilterra si interrogano sulla posizione del patron Roman Abramovich relativamente alla guerra tra Russia e Ucraina e al suo rapporto con il presidente Putin. Un parlamentare, nelle scorse ore, aveva chiesto perfino il blocco degli assets del proprietario del Chelsea nel Regno Unito, arrivando fino alla richiesta della revoca del permesso di soggiorno.
È una situazione che interroga anche il club. Tanto che l’allenatore Tomas Tuchel, intervenuto in conferenza stampa prima della finale di Carabao Cup col Liverpool, ha chiarito di «non avere tante informazioni più dei giornalisti» e ha chiesto di «comprendere la posizione di chi rappresenta il club» così come lui «può capire le opinioni critiche nei confronti del Chelsea».
Queste le sue dichiarazioni.
Abramovich? Beh, non possiamo pretendere che non sia un tema. La situazione è orribile. È una situazione irreale che nessuno s’aspettava e che sta annebbiando le nostre menti e il nostro entusiasmo anche in vista della finale. Porta incertezza, soprattutto alle persone maggiormente coinvolte.
Anche il nostro club è in una situazione di incertezza e non ha molto senso che io ne parli adesso. Ne siamo consapevoli ma non abbiamo molte informazioni più di voi giornalisti e non credo che sia giusto per squadra e staff parlare di politica. Detto questo non vorrei commentare fin quando non ci sarà più chiarezza in merito. È chiaro che è una situazione che ci distrae e ci preoccupa e posso capire le opinioni critiche nei confronti del club e di noi che lo rappresentiamo. Contemporaneamente, chiedo anche di capire me come allenatore e pure i miei giocatori: non sappiamo cosa sta accadendo e quanto il proprietario sia coinvolto in tutto questo.