Il tecnico del Tottenham attacca lo staff medico: «Organizzate le conferenze stampa con loro. Magari spiegherebbero come si prendono cura dei calciatori»

Antonio Conte ha detto che i medici del Tottenham dovrebbero spiegare pubblicamente perché Oliver Skipp è ancora fuori per infortunio. Ha palesato, in sostanza, la sua irritazione per l’assenza prolungata del centrocampista dell’Under 21 inglese. È successo in conferenza stampa, lo riporta il Guardian.
Skipp ha giocato l’ultima volta con gli Spurs nella sconfitta per 2-0 in Premier League contro il Chelsea il 23 gennaio e Conte ha dichiarato che – in base a quanto comunicato dai medici del club – sarebbe rientrato l’8: due settimane di stop. Il tecnico riferì anche che stava facendo pressioni sullo staff per accelerare i tempi di recupero e recuperare Skipp in 7 o al massimo 10 giorni.
È probabile – continuano gli inglesi – “che fosse un semplice desiderio da parte di Conte”. Skipp ha una sinfisi pubica, probabilmente dovuta allo sforzo eccessivo del ragazzo che l’anno scorso ha giocato 45 delle 46 partite di campionato. Si tratta di un infortuno fastidioso. Che chiaramente infastidisce pure il calciatore che però – a differenza dell’allenatore (così scrive il Guardian) – “non incolpa lo staff medico degli Spurs”. Conte non è della stessa idea.
«Penso – ha detto – che in Inghilterra dovreste organizzare le conferenze stampa con gli staff medici. È troppo facile per i medici lavorare qui. Non parlano, non spiegano cosa succede, capisci? Potrebbe essere interessante, a cadenza bisettimanale, potersi confrontare con loro. Magari spiegherebbero come si prendono cura dei calciatori. Skipp non è pronto. Ha questo problema di dolore all’inguine. Sta combattendo. Avrebbe potuto riprendersi prima, ma forse qualcosa non è andato nel verso giusto. E ora dobbiamo aspettare»
Intanto, la crisi degli Spurs continua.
«La storia del Tottenham è questa: tanti alti e bassi. Per essere competitivi, la prima cosa che deve accadere è essere stabili. È impossibile per qualsiasi allenatore entrare e cambiare la storia in un secondo, soprattutto quando questo club da 20 anni ha questo tipo di situazione»