ilNapolista

Il Guardian: «Il gioco da strada di Foden ha battuto l’estremismo tattico di City-Atletico»

“Qualunque sia la gioia che hai provato una volta per il calcio o per la vita stessa, l’Atletico la troverà e la distruggerà”

Il Guardian: «Il gioco da strada di Foden ha battuto l’estremismo tattico di City-Atletico»

Metti una partita bloccata. Con una squadra senza punte che attacca un avversario schierato con un  “preistorico 5-5-0″. Come la risolvi? Come s’è sempre fatto: entra uno che sa giocare a calcio, al di là delle tattiche, uno che dribbla, uno che spacca le linee. E fai gol.

Anche secondo il Guardian, se non era per Foden “lo street-fighter” City-Atletico sarebbe finita 0-0. Calcio di strada batte tattiche esasperate.

Non è facile giocare contro l’Atlético Madrid, scrive Jonathan Liew: “Qualunque sia la gioia che hai provato una volta per il gioco, per il calcio, per la vita stessa, la troveranno e la distruggeranno. Se non riescono a vincere, decidono di privarti di tutta la soddisfazione della vittoria”.

“In ogni angolo del campo il City si trovava di fronte a un cespuglio urbano di muri di mattoni, gambe tatuate e vetri rotti. Chi meglio, quindi, per navigare in questa giungla se non il calciatore di strada?“. Phil Foden, appunto.

“Con Foden non hai davvero la minima idea di cosa può accadere. Fu così che appena un minuto dopo essere entrato in campo, Foden si trovava in un perfetto quadrato di spazio delimitato da quattro giocatori dell’Atlético. Foden ha preso la palla, ha dato un’occhiata, ha visto De Bruyne. Avrebbe potuto fare subito il passaggio. Ma no. Troppo spazio. Così ha tenuto la palla, l’ha fatta ciondolare da un piede all’altro, attirando a sé le magliette rosse. Questa è forse la migliore qualità di Foden: vuole che tu gli dia la caccia, ti vuole così vicino da poter sentire l’odore della lince sul collo. Così ti frega”.

“Nel momento in cui Reinildo si tuffa, Foden si infila il pallone tra le gambe: il terzo cambio di direzione in appena un paio di secondi. Nessun difensore può seguire il movimento a quella velocità. Anche l’occhio fa fatica. E così, mentre De Bruyne corre libero in profondità, la partita ha avuto il suo primo vero momento di grazia”.

ilnapolista © riproduzione riservata