Repubblica riporta un’indagine di Svt Sport, che ha contattato i 69 alberghi consigliati dalla Fifa sul sito per testare il livello di accoglienza delle coppie omosessuali
Continua a far discutere la scelta della Fifa di disputare i Mondiali di quest’inverno in Qatar, un Paese fortemente arretrato dal punto di vista dei diritti fondamentali. In particolare, riportammo le parole di Lise Klaveness, la presidente della Federcalcio norvegese, che aveva fortemente criticato questa decisione dal palco del Congresso Fifa.
Dopo i diversi casi relativi alla sicurezza dei lavoratori migranti, a tenere in banco in queste ore è l’indagine che – sulla base dell’avvertimento di Amnesty International, che ha fatto notare che le relazioni omosessuali in Qatar sono vietate – è stata portata avanti dal portale Svt Sport (insieme a Nkr e Dr), che ha contattato i 69 alberghi consigliati dalla Fifa sul sito ufficiale per testare il livello di accoglienza in caso di coppie omosessuali. Lo riporta, in Italia, Repubblica nella sua edizione online.
Delle 69 strutture contattate – spiega Svt Sport – 10 non hanno nemmeno risposto alla richiesta. Dagli altri 59 hotel sono invece arrivati consigli che Repubblica definisce “non proprio edificanti”: «Dovete vestirvi in un certo modo, possibilmente senza dare nell’occhio», una delle raccapriccianti risposte che invitava di fatto a evitare un abbigliamento che indicasse il proprio orientamento. 13 strutture si sono dichiarate contrarie, non hanno dato possibilità di prenotare. 33 alberghi avrebbero invece dato la loro disponibilità, meno della metà delle strutture contattate.
E pensare – conclude Repubblica – che Infantino aveva assicurato che tutti fossero i benvenuti in Qatar. Il Mondiale non sembra aver accelerato affatto il processo di integrazione.