Al podcast del network Globo: «Ho trascorso la vita sacrificando me stesso per proteggermi dall’omofobia. Il calcio è uno degli ambienti più ostili verso gli omosessuali»

In un podcast del network Globo, l’arbitro brasiliano 41enne Igor Benvenuto, arbitro internazionale Fifa ancora in attività, ha fatto coming out.
«Sono gay, mi attraggono gli uomini. Il calcio è lo sport in cui sono cresciuto, ma che ho odiato profondamente perché non ne sopportavo l’ambiente, pieno di machismo e preconcetti. Per questo, per sopravvivere, ho inventato una versione falsa e ingessata di me stesso. Ma sì, sono gay, finalmente me stesso, ma anche una persona normale, e voi non siete migliori di me solo perché vi piacciono le donne. Il calcio è roba da uomini: tanti la pensano così, ma io sapevo fin dall’adolescenza di essere gay. Così ho trascorso la vita sacrificando me stesso per proteggermi dalla violenza fisica ed emozionale dell’omofobia. E sono andato a finire in uno degli spazi, il calcio, più ostili verso gli omosessuali. Ma per avere degli amici dovevo far vedere che ero etero, allora interpretavo la mia parte. Familiari e amici mi portavano allo stadio, ma era una tortura. Ho anche provato ad avere relazioni con delle ragazze, ma stavo ingannando i miei istinti. E c’era anche il fatto che nella mia famiglia la religione era molto presente, e nella Bibbia c’è scritto che un uomo che giace con un altro uomo è un peccatore. Per questo ho pensato a lungo che ci fosse qualcosa di sbagliato in me ed ero un ragazzo triste».