L’ex ct argentino alla Gazzetta: «Non facciamo paragoni con Maradona, i paragoni non aiutano mai. Il calcio non conosce passato»

La Gazzetta intervista Luis Cesar Menotti allenatore dell’Argentina campione del mondo nel 78. Riportiamo le domande relative a Dybala
All’Inter potrebbe arrivare pure un altro argentino, Paulo Dybala…
«Sarebbe un affare, merita il meglio, è uno che con la palla parla la lingua dei grandi. Può sorprendere che un talento così sia ora senza squadra, ma il calcio stesso è molto cambiato nel suo essere business. Ora è molto difficile legarsi a un solo club».
L’ha sorpresa che Paulo non sia ancora a Torino?
«Non saprei e non ho idea di dove possa giocare. Posso solo consigliargli di fare la scelta in autonomia, col cuore: non farà la differenza guadagnare più o meno, ma giocare con il sorriso. Paulo deve pensare solo all’impegno preso la prima volta che ha dato un calcio a una palla: rispettarla. Rispettare l’intero gioco».
E se andasse al Napoli, dove di mancini argentini dovrebbero intendersene?
«Discorso neanche da iniziare. Il paragone non aiuta mai, figurarsi questo. Ricordo che si diceva che Maradona assomigliasse a Sivori… Dybala deve solo difendere il suo talento ogni giorno perché il calcio non conosce passato. E ogni maglia pesa».