Micciché: «Per me non è stato il Presidente, ma un grande amico. È stato un uomo straordinario per bontà. La sua incazzatura durava un’ora dopo la partita»
Guglielmo Micciché, ex vicepresidente del Palermo durante l’era Zamparini, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la presentazione del libro “Maurizio Zamparini – Ambizione, passione, visione”. Le sue parole sono su Tuttomercatoweb.com.
“Zamparini per me non è stato il Presidente, ma un grande amico”.
Ha raccontato alcuni aneddoti.
“Odiava un giocatore, Cristante, non lo voleva in campo. Dopo un Genoa-Palermo mi disse “Vai nello spogliatoio e dì all’allenatore che se non toglie Cristante è licenziato”. Alla fine il Palermo pareggiò quella partita e Cristante rimase in campo 90′. Alla fine l’incazzatura di Zamparini durava un’ora dopo la partita”.
Quando ci fu l’acquisto del Palermo molti giocatori del Venezia arrivarono in rosanero.
“Dal pulmann del Venezia, durante il ritiro, scesero tutti i calciatori del Venezia, io ero con Zamparini. Entrarono nell’albergo e si cambiarono uscendo con le maglie del Palermo, fu chiamato il travaso”.
Ha vissuto l’epopea del Palermo. Lo spartiacque dell’era Zamparini fu la finale a Roma di Coppa Italia?
“Sicuramente fu una partita straordinaria, entrammo in campo e lui piangeva per la commozione, coi 40mila tifosi del Palermo. Lì ha capito che era il top da poter raggiungere col Palermo Calcio, nemmeno con grandi investimenti per stare al passo avrebbe potuto raggiungere un traguardo simile. Lui poi entrò nel meccanismo della politica, lo appassionò tantissimo, si interessò della gente. È stato un uomo straordinario per bontà, ha creato questo movimento per la gente, per aiutarla”.
Nel libro c’è la top 11 e la flop 11 del Palermo. La sua top11?
“Io metterei tutti i campioni del mondo. Zaccardo, Grosso, Barone, Barzagli e Toni, che avevamo venduto l’estate precedente”.