A La Repubblica: «Napoli la conosco bene, l’ho vista crescere, distruggersi, rinascere, ricostruirsi. Nessuno fuori da Napoli sa cosa sia lo spirito napoletano»

La Repubblica intervista Roberto Vecchioni. Sabato 23 luglio il cantautore porterà le sue canzoni tra le rovine di
Paestum e Velia, nel Parco archeologico del Cilento, per la rassegna “Musica e Parole 2022”. Nato a Milano, ha radici napoletane. Ne parla.
«Le mie radici sono sudiste, mio padre era di Napoli come mia mamma, io sono per caso nato a Milano, perché erano venuti a lavorare qui. I miei nonni erano napoletani e calabresi. Napoli la conosco bene, meglio di Milano: l’ho vista crescere, distruggersi, rinascere, ricostruirsi. Nessuno fuori da Napoli sa cosa sia lo spirito napoletano, si immaginano gli stereotipi, il napoletano che aspetta la manna, il milanese che non ha sentimenti: non è vero, e i napoletani sono gran lavoratori, hanno costruito mezzo Nord. Dico quelli buoni, non quegli altri».