A Tuttosport: «Mi dispiace vedere De Ligt via dalla Juventus, aveva tutto per diventare capitan futuro. Peccato, però se è stata una sua volontà: amen»

Su Tuttosport un’intervista a Gianluigi Buffon. Parla di Di Maria alla Juventus.
«Angel è uno di quei giocatori che hanno avuto la “sfortuna” di far parte di squadre fortissime, composte da tanti campioni. E lui, essendo meno mediatico rispetto ad altri, ne è uscito penalizzato. Ma ce ne sono tanti di esempi così nel calcio… Parliamo di un campionissimo che abbina qualità, fisicità, mentalità, professionalità, capacità di stare nel gruppo e di sacrificarsi per la squadra».
A bruciapelo: Di Maria è il più forte giocatore della prossima Serie A?
«Sì!».
Di Maria è uno specialista degli assist: quanti gol realizzerà Vlahovic grazie all’argentino?
«Angel, già di suo, può realizzare una decina di reti. Poi, è vero, è un altruista e servirà molti assist».
Dybala, invece, sta mandando in estasi Roma e la Roma… Vedere la Joya in giallorosso le fa effetto?
«No, perché Paulo aveva il diritto di scegliere dopo l’addio a parametro zero alla Juventus. Quando nelle scorse settimane ho visto che Dybala sarebbe potuto andare all’Inter, alla Roma o al Napoli ho sperato che scegliesse una delle ultime due. Lo speravo per la sua carriera. Paulo aveva bisogno di uno choc emotivo ed ero convinto che soltanto Roma e Napoli glielo avrebbero potuto dare. Glielo ho scritto anche con un messaggio e sono contento di vederlo alla Roma. Dybala, dal punto di vista tecnico, è il migliore della Serie A assieme a Di Maria».
È più sorpreso di De Ligt al Bayern o di Bremer alla Juventus?
«Mi dispiace vedere De Ligt via dalla Juventus perché Matthijs era il classico giocatore e capitan futuro da Juve per bravura, qualità e carattere. Peccato, però se è stata una sua volontà: amen. Bremer è reduce da un campionato strepitoso, nel quale è stato eletto miglior difensore della Serie A. Il salto alla Juve è grande e magari un po’ di dazio lo pagherà. È successo anche a De Ligt all’inizio. Ma le potenzialità di Bremer non sono in discussione».