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Morte Bochicchio, i test genetici dicono che il corpo bruciato è quello del broker

Sul Messaggero. Il Dna del fratello, su cui sono state svolte le analisi, è altamente compatibile con quello del morto. Il processo sarà dichiarato estinto 

Morte Bochicchio, i test genetici dicono che il corpo bruciato è quello del broker

Ci sono ancora molte cose da chiarire circa la morte del broker dei vip, Massimo Bochicchio, ma un punto fermo c’è: il cadavere carbonizzato trovato lo scorso 19 giugno, è il suo. Lo scrive il Messaggero. I test effettuati sul Dna del fratello hanno evidenziato un’alta compatibilità con il Dna di Bochicchio.

“Il corpo carbonizzato del motociclista che lo scorso 19 giugno è andato a schiantarsi contro il muro di cinta dell’aeroporto dell’Urbe, a Roma, è del broker che ha truffato decine di vip, tra calciatori, allenatori e imprenditori. Ieri la professoressa associata di Genetica Medica all’Università de “La Sapienza” Paola Grammatico, nominata dalla Procura capitolina per risalire all’identità del cadavere reso irriconoscibile dalle fiamme, ha consegnato ai pm l’esito dell’esame genetico: il dna estrapolato dagli organi del centauro è «altamente e statisticamente compatibile» con quello prelevato da Tommaso Bochicchio, fratello del consulente finanziario originario di Capua, ma residente da anni a Roma”.

Ora, a prescindere dalle tante cose ancora da chiarire nella dinamica dell’incidente che ha portato alla morte del broker, potrà essere chiuso il suo processo.

“Il 15 settembre, con il certificato di morte in mano, il presidente della VII sezione penale del tribunale di Roma sarà costretto a dichiarare estinto il processo per riciclaggio ed esercizio abusivo dell’attività di investimento a carico di Bochicchio. Le 38 le parti civili che si erano costituite, chiedendo al broker di essere risarcite per un totale di 70 milioni di euro, resteranno quindi senza il becco di un quattrino. Un altro dei miseri irrisolti, su cui la Finanza sta indagando attraverso una serie di rogatorie all’estero, è se esista un tesoro nascosto dal broker o se invece abbia “bruciato” la gran parte degli investimenti, intascandosene una parte per fare la bella vita e comprare opere d’arte”.

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