Al CorSport: «Ha grande determinazione abbinata alla cultura del lavoro. Il suo è talento supportato da carattere e testa forte: è un predestinato».
Il Corriere dello Sport intervista Corrado Barazzutti, ex tennista n.7 del mondo e capitano di Coppa Davis dal 2001 al 2020. Parla di Sinner.
«Sinner è un ragazzo che ha le carte in regola per diventare uno dei più forti del mondo. Non solo. Per diventare il numero uno del mondo».
Il suo è un tennis al massimo delle potenzialità?
«Nella sua zona comfort, vicino alla riga di fondo, dritto e rovescio, ha meno margini di miglioramento perché è già tra i migliori del mondo. Dunque la cosa che può migliorare è sbagliare ancora meno. Veloce la mano, velocissimi i piedi, tennis buonissimo».
E allora in cosa può migliorare?
«Può servire e giocare a rete meglio di come fa adesso. Sinner non è un giocatore di rete, ma deve andare a fare una volée comoda. Quello che può fare è migliorare le sfaccettature. Come? Provando e riprovando in allenamento e poi in partita. E’ quello, è lì che si ottengono i miglioramenti, provando senza paura di perdere un punto o un match in più. Lo ha detto lui: voglio provare provare provare. Sperimentare, così avvengono grandi miglioramenti».
Chi le ricorda?
«Agassi. Come tipologia di gioco, non come movimenti né fisico. Sinner è un giocatore che in quella zona di comfort colpisce come non ho mai visto nessuno colpire».
Che cosa ha in più Sinner?
«Grande determinazione, ma abbinata a una grande cultura del lavoro. Sa che se lavora raggiunge i risultati che vuole. Il suo è talento supportato da carattere e testa forte. L’ho detto altre volte: Sinner è un predestinato».