Intervista al Corriere della Sera. «Non è tutto lineare, che sbagli una gara e riparti. Quello che senti all’esterno ti può condizionare ma per me è tutta benzina»
Greg Paltrinieri è il Capitano della Nazionale più forte di sempre, e dopo un Mondiale chiuso con quattro medaglie si prepara per gli Europei. Lo intervista il Corriere della Sera di oggi. Ne riportiamo un estratto.
«Ci sono momenti in cui credi tantissimo in te e momenti in cui dubiti tantissimo. Io mi faccio sempre un sacco di domande: “Sono pronto?”, “Quello che sto facendo è giusto?”, e spesso ho pure poche risposte. È successo ai Mondiali, anche se nel fondo del mio cuore sapevo che potevo fare bene, dovevo solo riuscire a tirarlo fuori. Non sei una macchina, quello che senti all’esterno vagamente ti può condizionare, anche se per me alla fine è tutta benzina. Però non pensate che sia tutto così lineare, sbagli una gara e riparti… È più difficile di così, ma penso che la bravura dei campioni sia trovare il modo di uscirne, anche in tempi stretti».
Buttarsi nelle acque libere l’ha aiutata ad affinare la tattica?
«Sì, in mare c’è molta più strategia, in due ore succedono tante cose, io cerco di prendere quello che mi serve e portarlo in piscina. È anche per questo che ho provato le acque libere: per cercare nuovi stimoli, sfuggire alla noia».
Roma significa Mondiale 2009, significa il record di Federica Pellegrini. Lei quanto si sente vicino dal battere il record del mondo del discusso Sun Yang (14’31’’02)?
«Non è mai la mia prima preoccupazione, quella è vincere le gare».
Quest’estate anche la sua fidanzata Rossella Fiamingo ha disputato Europei e Mondiali di scherma, com’è stato vederla gareggiare?
«Mamma mia, che ansia. Quando gareggio io so come la vivo, lei non sai cosa sta pensando, come sta, la vorresti aiutare… Le ho viste tutte in tv le sue gare ed è stato devastante. Adesso capisco quando i miei familiari dicevano che soffrivano a guardarmi. Comunque è stata una super estate anche per lei. Dopo gli Europei possiamo finalmente staccare: andremo in vacanza in Messico per due settimane, Yucatan».
Le piace la popolarità che cresce attorno al nuoto?
«Sì, molto. Da spettatore la cosa che mi piace di più è quando arrivi a conoscere gli atleti anche extrasport, per esempio il documentario trasmesso su Netflix “Drive to survive” ha fatto appassionare tantissimo alla F1. Se si potrebbe fare anche per il nuoto? Magari, è un’idea, sarebbe bellissimo, io parteciperei».
Ha detto che non si aspettava la crisi di governo. Gli atleti spesso si guardano bene dal parlare di politica.
«Io seguo l’attualità e se mi chiedono dico la mia. Per esempio penso sia sbagliato escludere russi e bielorussi dalle gare, lo sport deve unire. Comunque la gente ha mille casini, ora c’è anche la crisi politica, spero che possiamo regalare un momento di gioia e unire gli italiani. Vi ricordate lo spirito di Tokyo? Sembrava fosse tutto figo, fossimo un popolo vincente, torniamo lì».