Alla Gazzetta: «Noi giocavamo 10-12 ore al giorno, oggi i ragazzi giocano 7-8 ore la settimana. Non ci sono strutture, i nostri 2002-2003 non trovano spazio»

Nell’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Gattuso parla anche del calcio italiano, dell’approccio dei ragazzi.
«In Spagna le priorità non vanno al fisico o ai chilometri percorsi, ma alla “pelota”. “El balon” è al centro del progetto, a tutti i livelli. I ragazzini crescono con un’identità precisa, pensando alla palla. Poi ogni allenatore sviluppa le sue idee ma pure chi gioca diretto, verticale, lo fa contando su una base tecnica di grandissimo livello. ».
«In Italia a livello giovanile a lungo sono stati privilegiati parametri diversi, legati al fisico. E poi ai nostri tempi si giocava per strada 10-12 ore al giorno. Oggi un ragazzo giovane non arriva a 7-8 ore settimanali di calcio, partita compresa. In parrocchia non si va più, in strada non si scende perché i genitori hanno paura della delinquenza. Tante società in Italia non hanno il campo e i ragazzi devono condividerlo. Bisogna pensare alle strutture, ad aumentare le ore di allenamento. Poi ci sono tanti stranieri, sono più bravi dei nostri? Da noi i 2002, 2003 faticano a trovare spazio. Bisognerebbe aprire una discussione seria. Avevamo una grande scuola che è passata in secondo piano. Va riscoperta e adattata ai cambiamenti del calcio. La Serie A ha perso appeal, e va rafforzato».