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Boniek: «Non rinnego gli anni alla Juventus, ma ora mi sento sicuramente più romanista»

Al Messaggero: «Se la Juve sabato perde potrebbe aprirsi una crisi. Allegri ha le sue colpe ma certi calciatori non sono all’altezza»

Boniek: «Non rinnego gli anni alla Juventus, ma ora mi sento sicuramente più romanista»
Db Bologna 19/06/2019 - Europeo Under 21 Italia 2019 / Italia-Polonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Zbigniew Boniek

Sabato si gioca Juve-Roma. Il Messaggero intervista Zibì Boniek, tre anni a Torino e trentasette a Roma, ma non ha dubbi:

«Sono sicuramente più romanista».

Scelga un giocatore della Juve.

«Platini».

Più forte di Falcao?

«Come calciatore non c’è paragone. Falcao era un grande personaggio, l’uomo giusto per quella Roma, che aveva bisogno di un leader di quel tipo, perché chi c’era non aveva le sue caratteristiche. Lui era avanti a tutti anche nel modo di presentarsi, di comunicare: sempre elegante, giacca e cravatta, frequentava i salotti…».

Da giocatore della Roma si rendeva conto del potere che aveva la Juventus?

«Passiamo a un’altra domanda…».

Il prossimo Juve-Roma è sfida scudetto?

«E’ una grande partita, tra due ambiziose. La Roma è una squadra, molto coraggiosa. Se la Juve perde potrebbe aprirsi una crisi».

Ci saranno tanti assenti, peccato.

«Lamentarsi è la scusa dei deboli».

La Juve le piace?

«Gioca male, ha vissuto delle invenzioni di Vlahovic-Di Maria».

Colpa di Allegri?

«Di solito i grandi ritorni non sono semplici da gestire. E se una squadra gioca male spesso è colpa dell’allenatore, ma c’è da dire che pure certi calciatori non sono all’altezza. Di sicuro il “primo” Max juventino, aveva una rosa con maggiore spessore».

La sua griglia scudetto?

«Milan, Inter su tutte, poi Roma, Juve e Napoli che giocano per i due posti in Champions».

Quindi ha ragione Mourinho: la squadra non è da titolo?

«Non lo so, tutto può accadere, ma da questa Roma mi aspetto come minimo il quarto posto».

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