Bella partita peer la Serie A, giocata senza condizionamenti del mercato. Un gol annullato per millimetri, due belle occasioni di Raspadori. Osimhen generoso
Lo 0-0 in casa della Fiorentina non si può definire una battuta d’arresto. Né, a nostro avviso, si possono tirare in ballo distrazioni da calciomercato. È stata una bella partita per la Serie A, giocata a viso aperto, combattuta, entrambe le formazioni hanno provato a vincere. Il Napoli ha mostrato di essere una squadra adulta, per nulla inesperta. Conosce i momenti della partita, sa soffrire e rinculare quando ve n’è bisogno. Probabilmente – visto l’impegno di giovedì in Conference – nella ripresa Spalletti si sarebbe aspettato un calo viola che non c’è stato. E di questo va dato merito a Italiano.
Nel primo tempo la Fiorentina di Italiano parte forte, pressa alto e anche a tutto campo, gioca con intensità. In più Italiano piazza Amrabat praticamente a uomo su Lobotka, mossa intelligente per spegnere la luce alla squadra di Spalletti. Il Napoli paga anche l’ammonizione di Anguissa dopo appena due minuti. Ma non è solo questo.
La Fiorentina preme ma occasioni non crea, l’unico pericolo – se così possiamo chiamarlo – nasce da un’incertezza di Meret che non blocca un tiro innocuo di Sottil. Ottimo ancora una volta Kim che dopo appena tre settimane dimostra di aver compreso il campionato italiano.
Il Napoli aspetta, sa arretrare. E dal centrocampo in su, fa male, mette paura. Nel primo tempo è proprio la squadra di Spalletti a essere la più pericolosa. Soprattutto nel finale con il gol annullato a Osimhen per una questione di millimetri. Azione nata da una palla recuperata sulla tre quarti, Kim che serve in verticale Zielinski sulla sinistra, cross e tocco di Lozano per Osimhen che è di un niente avanti a Gollini che fa due passi avanti. Generosa la partita del nigeriano, da giocatore per nulla sul punto di partire. Si sacrifica nel primo pressing, non lesina energie. Da applausi al 70esimo un suo recupero in scivolata nel cerchio di centrocampo. Esce sfinito al 78esimo per Simeone.
Come detto, giovedì la Fiorentina ha giocato in Olanda (contro il Twente) in Conference. Spalletti lo sa. E guarda speranzoso la panchina lunga, solida e di qualità. Le partite durano almeno 95 minuti e si deve ragionare in questa ottica. Ma la Fiorentina non cala, anzi. Cresce dopo l’ora di gioco. Crea più occasioni, forse anche grazie alla nuova sistemazione tattica scelta da Spalletti con l’ingresso di Raspadori: col 4-2-3-1 il Napoli per ora ha meno automatismi anche se sfiora il gol in un paio di occasioni proprio con l’ex Sassuolo.
Nella ripresa il Napoli parte con altro piglio. Sembra l’inizio di un’altra partita. Lozano sfiora il gol di testa su quella che possiamo definire l’occasione più importante della squadra di Spalletti. Così però non sarà. I primi cambi arrivano all’ora di gioco: Elmas per Kvara (non può fare colpi di prestigio a ogni partita, non ha demeritato, e senza di lui il Napoli è stato meno pericoloso), Raspadori al posto di Zielinski per il varo del 4-2-3-1 però con Elmas certamente più di contenimento rispetto al georgiano. Per i viola. Kouamè al posti di Ikoné. Dopo i cambi, la migliore occasione Fiorentina: una ripartenza con Barak (in possibile fuorigioco) che sfiora il palo di sinistro.
Spalletti toglie Lozano per Politano che esibisce la sua classica azione, serve in area Raspadori che prova a segnare in controtempo sul primo palo: un po’ il tiro è debole, un po’ è bravo Gollini. Quasi dieci minuti dopo, Raspadori sfiora il vantaggio con un bel sinistro sul secondo palo: ancora una volta decisivo il portiere della Fiorentina. Buono l’esordio di Jack calciatore molto rapido che in effetti si muove bene in un fazzoletto.
Lo 0-0 è giusto. Non c’è da far drammi né da imbastire processi.