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Rangers-Napoli, Spalletti: «Non possiamo metterla sul loro stesso piano di gioco, sennò perdiamo»

«In attacco servono caratteristiche diverse rispetto allo Spezia. Simeone è bravo ad attaccare la profondità. Questo stadio trasuda storia»

Rangers-Napoli, Spalletti: «Non possiamo metterla sul loro stesso piano di gioco, sennò perdiamo»
Ci Napoli 07/09/2022 - Champions League / Napoli-Liverpool / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti interviene in conferenza stampa dalla Scozia, dove domani gli azzurri affronteranno i Rangers di Glasgow nella seconda partita del Girone A di Champions League. La gara, com’è noto, avrebbe dovuto svolgersi nella serata di oggi. È stata posticipata per una serie di incombenze organizzative relative all’ordine pubblico, vista la morte della regina Elisabetta II. Allo stadio il settore ospiti sarà chiuso.

Di seguito le parole di Spalletti.

«Abbiamo avuto a disposizione un allenamento in più che per questa partita è tanta roba, anche per smaltire le fatiche contro lo Spezia. È lo stesso discorso di farsi trovare in uno stadio che ha la storia come questo, farsi trovare nel clima della partita. Avere un giorno in più ti consente di pensare un po’ in anticipo alla formazione, in questo caso ho avuto qualche ora per pensarci».

«Qui il tipo di partita che ci si aspetta dal punto di vista fisico hanno avuto il vantaggio (non hanno giocato, ndr). IN questi stadi sarà quella lì per forza, loro riescono – pubblico, città, storia – a trasferire tutto nei 90 minuti e devi essere bravo a saper reagire dentro quella pressioni emotiva e fisica. Saranno tante cose tutte insieme che ti vengono addosso. Li conosco abbastanza bene i nostri calciatori, ho visto tanti segnali positivi dal punto di vista di essere disponibili a mettere in mostra le loro qualità, li vedo molto più sicuri, tranquilli di andare a giocarci anche noi la partita».

«Ho pensato che forse era per i sentimentali del calcio, ci sono squadre storiche, club storici nel nostro gruppo. Siccome queste competizioni non capita spesso di viverle, di giocarci, essere quelli che andavano negli stadi di questo livello doveva essere una gioia più, una felicità in più».

La condizione dei Rangers.

«I giocatori subiscono la differenza tra giocare fuori casa e in casa. Il clima in questo stadio e in questo tipo di stadio diventa una spinta, una forza di energia superiore. Leggevo alcuni calciatori che hanno giocato in passato, tutti dicono che qui è impossibile non avere reazioni superiore alla normalità. Mi aspetto una loro reazione superiore».

«Come atteggiamento anche l’anno precedente abbiamo giocato in stadi dove c’era questa pressione da parte dei tifosi, poi i giocatori hanno fatto la loro partita. Non la puoi mettere sullo stesso piano per vincere, se giochiamo con le loro stesse armi la perdiamo. La foga, il clima, c’è solo un modo per modellare queste vampate è quello di tenere palla e dire “ora si fa quello che voglio io”. Se ogni volta che conquistiamo palla pensiamo di randellarla e andare avanti, diventa difficile.

Simeone è l’uomo giusto per questo tipo di battaglie?

«Prima parlavo con Capello e Costacurta. Capello mi ha detto tu hai fatto giocare il centravanti più tecnico. Abbiamo la partita con la Spezia, in cui pensavo di poter gestire meglio nella loro metà campo. E nello stretto serviva più uno che sa palleggiare, che scompare, riappare, e Raspa a fare questo è bravissimo. Raspadori ha corso più di alcuni miei centrocampisti. Domani probabilmente servono cose diverse, è normale fare anche altri pensieri. non si perde niente. Con Giovanni si riesce ad attaccare di più la profondità. È un calciatore forte, anzi fortissimo perché ha quest’entusiasmo, questa voglia. Con questi giocatori è normale fare passi in avanti.

Le partite sono ancora poche anche se ravvicinate. Abbiamo usato qualche calciatore in più, siamo stati fortunati. Siamo a posto con i minutaggi. Siamo appena partiti, se già cominciamo a sentire la fatica. Quando un calciatore gioca tutta la partita, quel che dà fastidio sono gli ultimi venti minuti. Giochi sul tossico, ti rimangono delle scorie. Queste partite danno qualcosa in più. Sono molto felice di giocare queste partite qui. È una competizione che ti rende talmente felice.

I tifosi del Napoli rimasti fuori

È la vera penalità che abbiamo, non poter fare turn over con i nostri tifosi. Li vedremo tutti appesi ai televisori per essere al fianco dei loro idoli. Lo percepiamo. Ci avrebbero dato una mano per questa trasferta, sappiamo che ci guarderanno, che saranno lì a soffiare dalla parte giusta e avvertiremo questa loro forza e questa loro qualità.

Volevo fare i complimenti per la Nazionale di pallavolo e gli in bocca al lupo alla Nazionale di basket.

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