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Raspadori: «Napoli? Volevo una squadra che mi mettesse in difficoltà. Mi sento punta centrale»

Dal ritiro della Nazionale: «Sto vivendo tutto con equilibrio, sia nei momenti di euforia che negativi, credo sia importante avere equilibrio»

Raspadori: «Napoli? Volevo una squadra che mi mettesse in difficoltà. Mi sento punta centrale»
Ci Napoli 10/09/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Spezia / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Giacomo Raspadori

Giacomo Raspadori è il protagonista della conferenza stampa in Nazionale.

“Come è Napoli da dentro? Mi sto trovando veramente benissimo, penso di essere entrato in una grande famiglia. Con compagni di uno spessore umano importante. Sono veramente persone per bene, per un ragazzo come me che arriva da una realtà totalmente diversa, stare con persone competenti ti porta vantaggi. Non era facile ma è stato tutto molto bello e spontaneo”.

“Il passaggio al Napoli è stato un grande cambiamento, sono molto contento e allo stesso tempo ambizioso, era quello che cercavo, di mettermi in difficoltà, ambire a qualcosa di più grande. Sono sempre stato molto ambizioso e sto vivendo tutto con equilibrio, sia nei momenti di euforia che negativi, credo sia importante avere equilibrio. Dopo ogni successo o insuccesso è importante azzerare e ricominciare”.

Il suo ruolo

«Sentirsi dire dal ct di poter ricoprire più ruoli è motivo di orgoglio, il mio preferito davanti è la zona centrale, più vicino alla porta penso di potermi esprimere al meglio. Sono nato prima punta. Ma credo che il risultato più importante è essere in grado di dare una mano alla squadra. Forse per le mie caratteristiche avere un attaccante al fianco consentirebbe di esprimermi al meglio, ma sono nato prima punta e per me è naturale giocare in mezzo».

Le partite della Nazionale

«Contro l’Inghilterra mi aspetto grande intensità, con qualche errore tecnico perché i ritmi saranno più alti. Dovremo essere bravi a gestire palla. Sognare una grande partita a San Siro? Lavoro per cercare di realizzare i miei sogni. Sono sempre stato generoso e spero di continuare a dare una mano. 4-3-3 o 3-5-2? Decide il mister».

Il Sassuolo

«È grande motivo di orgoglio crescere in una società come il Sassuolo, mi ha consentito di poter sbagliare, e anche in momenti meno brillanti, di stare in campo e fare esperienza. È grazie al Sassuolo che ho acquisito sicurezza in me stesso e quindi anche per decidere di andare a Napoli. Ai giovani consiglio di non porsi limiti, lavorare ogni giorno senza fermarsi su quello che non va, cercare di migliorare sotto ogni aspetto e credere nei propri sogni».

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