Il mondo del calcio è ostaggio delle volontà dei giocatori e dei procuratori. Anche l’Inter si adegua e “copre” il più possibile l’eventuale vendita del suo capitano.
Noi del Napolista eravamo tra quelli che non solo ci hanno creduto, ma che spingevano per la chiusura dell’affare. Mauro Icardi al Napoli sarebbe (stato, a questo punto) il sostituto perfetto di Higuain, mediaticamente e tecnicamente. Invece, niente da fare. Diciamocela tutta: lui e signora hanno letteralmente “usato” l’offertona del Napoli per strappare all’Inter un rinnovo di contratto. Ci sta, è il gioco delle parti. Gli vogliamo un po’ meno bene, ma sappiamo che era una delle possibili soluzioni al caso.
Quello su cui vogliamo soffermarci ora, però, è il rinnovo dell’accordo che, leggiamo sulla Gazzetta, sarà annunciato al termine del mercato. Una sorte di compromesso: la famiglia-entourage aspetta la fine del mercato, ma poi sarà accontentata. Questi i dettagli, sempre riportati dalla rosea: « Mauro andrà a guadagnare circa 5 milioni all’anno per i prossimi 5 anni e con ogni probabilità vedrà inserita la clausola rescissoria la cui cifra è ancora in discussione (tra 80 e 100 milioni). La proprietà di Suning e del presidente Erick Thohir hanno così deciso di blindare Icardi da possibili nuovi pensieri di partenza. Con questo nuovo accordo Icardi diventerà il giocatore più pagato della rosa. Attualmente guadagna 2,4 milioni di salario e 1,6 di diritti d’immagine per un totale di 4 milioni»
Un bell’aumento, una dimostrazione di fiducia importante. E una clausola rescissoria grande così. Fermi. Come, clausola rescissoria? Anche i nuovi proprietari dell’Inter (che intanto non possono acquistare Joao Mario se prima non cedono Brozovic, per i famosi problemi di fair play finanziario), colossi da miliardi di euro di introiti, “puntano solo alla plusvalenza” oppure “alla vendita tra qualche anno”?
Ebbene, no. Ovviamente, no. La clausola rescissoria, in casi come questo, e in nazioni calcisticamente meno ricche come (sic!) l’Italia rappresenta l’unica possibilità, per un club, di tenere un calciatore quando la sua volontà è quella di andar via. Non era il caso di Icardi, che probabilmente non ha mai pensato di venire al Napoli ma solo di scucire all’Inter un rinnovo tanto importante. Era, evidentemente, il caso di Higuain. Che voleva lasciare a tutti i costi la sua squadra, a sua volta “costretta” a trattare nel caso non ci fosse stata la famosa somma di 90 milioni sul calciatore. È tutta una loro volontà, quindi. Il Napoli c’è entrato poco e nulla, e altrettanto poco e nulla avrebbe potuto fare per fermare il suo centravanti reprobo. Forse sapeva, forse no. Ma questo cambia poco. Il “problema” è stata la Juventus, e forse l’unica cosa da fare era quella di rendere la clausola valida solo per l’estero. Cosa che, per gli ultimi rinnovi o accordi “pesanti “(Hysaj, Koulibaly, Zielinski), sembra entrata nelle pratiche contrattuali della Ssc Napoli. Che fa scuola, anche all’Inter dei nuovi cinesi. L’unico modo per uscire (economicamente) indenni dalla dittatura di calciatori e procuratori è proprio questo qui.