Il comunicato del club: «Se continuasse a giocare a livelli competitivi correrebbe il rischio di un arresto cardiaco potenzialmente fatale»
Il Brighton ha annunciato il ritiro dal calcio del suo centrocampista zambiano, Enock Mwepu. Ha solo 24 anni, ma non può più giocare per un problema cardiaco ereditario. Un problema serio, chiarisce il club inglese. Mwepu si era sentito male durante il volo per raggiungere la sua Nazionale, il mese scorso. Era subito rientrato in Inghilterra per sottoporsi ad alcuni esami. Oggi il responso. Si ritira perché, se restasse in campo, a livelli professionistici, sarebbe “estremamente elevato il rischio di un arresto cardiaco”.
Di seguito il comunicato del Brighton.
Enock Mwepu è stato costretto a interrompere la sua carriera da giocatore in seguito alla diagnosi di una malattia cardiaca ereditaria. La condizione, che può peggiorare nel tempo, metterebbe Enock a un rischio estremamente elevato di subire un evento cardiaco potenzialmente fatale, se dovesse continuare a giocare a calcio competitivo”.
Nel comunicato, le dichiarazioni del presidente del club, Tony Bloom:
“Siamo tutti assolutamente devastati per Enock. Lui e la sua famiglia hanno avuto settimane traumatiche e, anche se siamo solo grati che abbia superato quel periodo, ha visto una carriera così promettente interrotta in così giovane età. Come club gli daremo tutto l’amore, l’aiuto e il supporto possibile per riprendersi completamente, e poi decidere i prossimi passi della sua vita”.
Ci sono anche le parole dell’allenatore, Roberto De Zerbi:
“Mi dispiace tanto per Enock. Prima del mio arrivo ho guardato tutta la squadra, ed era un giocatore con cui ero così eccitato e non vedevo l’ora di lavorare. Faremo di tutto per aiutarlo”.
Il club spiega che la malattia del suo giocatore
Il Brighton ha anche pubblicato una lettera a firma del giocatore.
“Un ragazzo di una piccola cittadina dello Zambia chiamata Chambishi ha alcune notizie da condividere. Ha tenuto duro per seguire il suo sogno di giocare a calcio ai massimi livelli e, per grazia di Dio, ha vissuto il suo sogno raggiungendo la Premier League. Alcuni sogni però giungono al termine ed è con tristezza che annuncio la necessità di appendere gli scarpini al chiodo per via dei consigli ricevuti dal medico. Questa, tuttavia, non è la fine del mio coinvolgimento nel calcio. Ho intenzione di rimanere coinvolto in qualche modo. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato nel mio viaggio nel calcio, inclusi mia moglie e la mia famiglia, il mio agente 12MAN, la FA dello Zambia, tutti i miei precedenti club, compagni di squadra e allenatori e soprattutto tutti al Brighton & Hove Albion”.