Per gli statistici sarebbe dovuta finire 2,26 a 1,44 per il Barca. Il calcio è un’altra cosa: quattro tiri in porta, tre gol.
El Pais spiega, dati alla mano, come il Real Madrid ha schiantato il Barcellona e le statistiche. Il Clasico, per gli statistici, sarebbe dovuto finire 2,26 a 1,44 per il Barca. Ma il calcio è un’altra cosa: quattro tiri in porta, tre gol.
Il Real ha sopraffatto la squadra di Xavi grazie all’efficacia in attacco ed alla sua estrema solidità in difesa, nonostante non avesse tra i pali il suo portiere titolare, Courtois, ma Lunin.
I dati
“Secondo Stats Perform, la squadra azulgrana aveva 2,26 goal previsti in relazione alle occasioni collezionate nella partita, soprattutto quella molto netta di Lewandowski al 25′ che avrebbe pareggiato il punteggio di uno. Il Real Madrid, invece, aveva solo 1,44 gol attesi, e ha finito per ottenerne il doppio. L’ultimo gol di Rodrygo su rigore ha alzato le statistiche della sua squadra, che fino ad allora aveva 0,6 gol previsti. Questa variazione delle statistiche con la realtà è dovuta in gran parte al fatto che il Real Madrid ha tirato otto volte, quattro delle quali in porta, contro i 18 del Barcellona, cinque in porta. Lewandowski è stato il giocatore che ha cercato di più il gol, con sei tiri in totale, due in porta, ma al di là dell’occasione mancata nel primo tempo, non ha avuto un’altra occasione così chiara. Dodici tiri del Barcellona sono stati da dentro l’area, più sei tiri dalla distanza, nessuno dei quali è andato in porta”.
Il Barcellona ha pagato la mancanza di mira contro una squadra di grande successo.
“Ter Stegen è entrato in campo con la striscia di imbattibilità più lunga della sua carriera, ma Benzema ha fermato il suo contropiede a 636 minuti. Il portiere tedesco ha subito tre gol su quattro tiri in porta, fermando un solo tiro. La giocata di Valverde aveva una probabilità di finire con il gol di 0,11, data la distanza del tiro e il numero di giocatori in area”.
Il Real Madrid non è mai stato assediato
El Pais scrive:
“Sebbene i 18 tiri del Barcellona sembrino molte occasioni per finire più gol, il Madrid non è mai stato assediato”.
La squadra di Ancelotti ha sfruttato la sua forza: una buona difesa nel proprio campo e ali veloci che puniscono il contropiede. Così ha protetto Lunin e tenuto sotto stretto controllo Lewandowski.
“Kroos si è posizionato molto vicino a Tchouameni per formare un doppio perno e impedire ai centrocampisti del Barcellona di sentirsi a proprio agio. Il posizionamento medio degli uomini di Ancelotti è stato molto più arretrato rispetto a quello del Barcellona, con Benzema lontano dall’area di Ter Stegen, mentre Lewandowski è rimasto molto vicino all’attacco”.
La posizione della difesa
Ciò è evidente soprattutto nella posizione delle difese.
“La linea centrale del Barcellona ha trascorso la partita praticamente al centro del campo, cercando di tenere unito il muro. Solo Balde, Eric Garcia e Koundé hanno una posizione centrale dalla propria parte del campo, con il resto della squadra dall’altra parte della linea di demarcazione. Nel Real Madrid è accaduto il contrario. Benzema, Valverde e Vinicius sono gli unici ad apparire nel campo opposto, con Modric posizionato proprio in testa alla classifica. Il resto, ben insieme, formando un blocco compatto che non ha avuto paura di fare marcia indietro. La posizione media di Militão lo colloca quasi davanti alla sua area, riflettendo le poche avventure che la difesa bianca ha avuto”.
Il Madrid ha aggredito gli spazi ogni volta che ha potuto uscire con Vinicius o Valverde.
“Nonostante la squadra fosse lontana dall’area, le due ali hanno lanciato rapidi contropiedi che si sono conclusi con il gol della propria squadra”.