Allo stadio quel meraviglioso applauso di incoraggiamento, sui social i soliti saputelli livorosi che inquinano l’ambiente
Attenti a non ricadere nella solita tossicità napoletana. Alex Meret va difeso a prescindere, come ha fatto il pubblico del Maradona con quel meraviglioso applauso, non va aspettato al varco per massacrarlo. Un portiere è sempre solo non ha possibilità di rimediare ad un errore. Se sbaglia è castigato se non sbaglia però è dimenticato, come avvenuto a Milano sponda rossonera quando ci ha regalato i tre punti o in casa contro il Lecce quando ci ha evitato la prima sconfitta stagionale. Animo ragazzo, freddo come i friulani, educato e silenzioso a guardia di una maglia che sta scoprendo la forza di un’unione popolare che però, paga ancora le scorie di una tossicità perenne di penne e lingue livorose, quelle imbambolate da un Napoli stellare che vola oltre ogni pronostico da ombrellone.
Alex Magno difende il suo regno e lo fa portandosi sulle spalle un’estate di sofferenza, una condanna annunciata di inadeguatezza, una zavorra fastidiosa di cinguettii social. Come lo si può accusare di essere fragile? Chi al suo posto sarebbe riuscito a riprendersi la maglia dopo aver trascorso mesi con il trolley pieno e gli urlatori in piazza con il foglio di via? La verità è che a Napoli siamo masochisti, siamo creatori di ammuina, abbiamo le aule piene, zeppe di filantropi e pontificatori, di fratelli di Parascandolo, per citare De Crescenzo, che hanno solo il coraggio di puntare un dito anziché tendere una mano per rialzare chi è protagonista della storia azzurra. Dieci vittorie di fila le abbiamo ottenute anche grazie a lui. Una Napoli piena di Demostene con la tastiera e relative filippiche scontate al primo errore, sono state l’ultimo triste epilogo di una contro-piazza che si sta autodistruggendo, finalmente. L’ambiente è coeso, compatto, tocca con mano la differenza di questa stagione rispetta alle altre e disintossica l’aria che tenta di distogliere dall’obiettivo.
Alex Meret è il portiere titolare del Napoli e non dovrà essere più solo.