La Lazio è terza in questa singolare graduatoria: appena venti i calciatori utilizzati. Tra questi, Maximiano per 6 minuti e Romero 14
A Sarri «il turnover sta sul caxxo». L’ha detto lui – non siamo noi a utilizzare quest’espressione.
Solo due squadre in Europa – il Celta Vigo (18) e il Brighton di De Zerbi (19) – hanno, fino a questo punto della stagione, impiegato meno calciatori della Lazio. Lo riporta il noto portale Transfermarkt. E non è che la diretta conseguenza delle convinzioni dell’allenatore biancoceleste, Maurizio Sarri, che finora ha chiamato in causa soltanto venti degli uomini che ha a disposizione. E di questi venti Maximiano solo per 6 minuti e Romero 14.
A «Mau» (così l’hanno ribattezzato a Roma per contrapporlo a Mourinho) va concessa l’amara consolazione – gli farà piacere, visto il suo innegabile innamoramento verso le rivoluzioni, soprattutto quelle inutili – di essere in controtendenza, visto che la Serie A, in questa speciale classifica, è un campionato decisamente sugli scudi: squadre minori come il Verona (29 calciatori utilizzati), il Sassuolo (26), la Cremonese e il Monza (28), ma anche importanti come il Milan (26 come il Sassuolo), si distinguono positivamente per la capacità degli allenatori di mischiare le carte.
Si potrebbe dire che Sarri è un allenatore british, visto che dall’analisi di Transfermarkt risulta che la Premier League è – e fa un po’ strano – il campionato europeo dove s’è variato di meno. Proprio Sarri, qualche giorno fa, definiva le rotazioni «una fissazione italiana». «Le squadre inglesi – diceva Sarri – giocano sempre con gli stessi 11 e giocano più di noi». C’è però un aspetto che al tecnico di Figline – che per amore di verità parlava in termini generali – è sfuggito, e cioè che in Premier sono state rinviate due partite a causa della morte della Regina Elisabetta. È il motivo addotto dall’analisi stessa di Transfermarkt. Due partite in meno significa meno necessità di ruotare e meno esperimenti, è oggettivo. E dunque, con buona pace di De Zerbi, non c’è un’improvvisa conversione sulla via di Damasco delle squadre della Premier al Sarrismo.
La verità – tornando all’introduzione – è che a Sarri il turnover «sta sul caxxo». Lo ritiene inutile. Forse è perché per cambiare i calciatori ci vogliono calciatori pensanti, capaci di stare sempre sul pezzo. Abituare 25, 26 o 27 uomini a rispondere al joystick è più complicato. È nelle cose. Sono semplicemente ricette diverse. Oseremmo dire opposte.