Il calciatore del West Ham è tornato a parlarne a 6 mesi dal video social in cui picchiava il suo gatto e per cui è stato condannato a 180 ore di servizio alla comunità
Kurt Zouma, calciatore del West Ham, è tornato a parlare in questi giorni dello “gatto gate”. Il caso sollevato la scorsa primavera dopo la pubblicazione sui social del video in cui lui maltrattava il suo gatto
Il calciatore si era prontamente scusato “Anche se non ci sono scuse per il mio comportamento, di cui mi pento sinceramente, voglio farlo. Voglio dire che sono profondamente dispiaciuto per chiunque sia rimasto sconvolto dal video e assicuro che i nostri due gatti stanno bene, sono amati da tutta la nostra famiglia ed è stato un incidente isolato che non si ripeterà”. Ma nonostante questo in molti, personaggi noti e associazioni animaliste, si erano sollevate contro di lui.
La Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals aveva commentato “È un video sconvolgente. Non è mai accettabile prendere a calci, picchiare o schiaffeggiare un animale, che sia per punizione o altro. Siamo così grati alle persone che ci segnalano sospette aggressioni agli animali e vorremmo rassicurare le persone che indagheremo sempre su eventuali reclami che ci vengono presentati riguardo la salute degli animali”
La società aveva punto Zouma con la multa più alta possibile, 250mila sterline, ed era stato condannato a 180 ore di servizio alla comunità. In più gli era stato anche vietato di tenere gatti per cinque anni.
Ora che la questione è più lontana nel tempo, il difensore è tornato a parlarne, in dichiarazioni riportate dal Sun.