Sull’agente scomparso: «Ha sempre creduto in me e sapeva che sarei arrivato a questo traguardo»
Dopo l’esordio a Tirana contro l’Albania con la maglia della Nazionale Italiana, Andrea Pinamonti ha rilasciato alcune dichiarazioni
«Esordire con la maglia azzurra è un traguardo che tutti quelli che iniziano a giocare sin da piccoli sognano. Arrivarci adesso significa tanto, è un motivo di orgoglio e tanta soddisfazione. Un esordio completamente inaspettato visto che sono arrivato dopo gli altri. Devo ringraziare il mister per avermi dato la possibilità di realizzare questo sogno»
A chi lo dedichi?
«Alla mia famiglia, le persone che sono sempre con me e mi sostengono anche nei momenti in cui le cose vanno mene bene del solito, e poi una dedica particolare a Mino Raiola: ha sempre creduto in me e sapeva che sarei arrivato a questo traguardo. Si impara tanto, è un calcio completamente diverso rispetto ai campionati giovanili, confrontarsi con gli altri Paesi è importante e aiuta la crescita di ogni giocatore»
Subito dopo la morte di Mino Raiola lo aveva ricordato così:
«È stato un colpo durissimo, con lui avevo davvero un rapporto speciale. Era come un padre. Soprattutto con i ragazzi più giovani era un punto di riferimento su cui contare sempre, sia calcisticamente che fuori dal campo.Conosceva le difficoltà che si possono avere all’inizio della carriera e con la sua infinita esperienza sapeva sempre consigliarti nel modo giusto. Soprattutto con le critiche, magari ad un giovane possono far male. Ecco, lui ne aveva fatto un punto di forza visto che ne ha ricevute nel tempo per il suo modo di lavorare, per il suo carattere. Questa forza la trasmetteva a noi giovani e grazie a lui sono cresciuto tantissimo dal punto di vista caratteriale. Bisognava viverlo Mino per capire davvero che splendida persona fosse. Tanti parlano per sentito dire, ma solo chi lo ha vissuto può raccontarlo davvero»