Al Corsport: «avrei segnato comunque, anche se tu non fossi uscito. Messi? Forse quest’Argentina è stata sovrastimata»
Parlando con Zenga, che chiama Zazzaroni mentre sta intervistando Caniggia, l’argentino ricorda anche il gol all’Italia, nella semifinale dei Mondiali Italia 90.
«Non fu colpa tua, Walt, il pallone sarebbe entrato comunque. Avrei segnato anche se tu fossi rimasto in porta. Mandai il pallone nella parte opposta, ci sarebbe voluto Superman per parare».
Che idea si è fatto Caniggia della morte di Diego?
«So delle cose, le tengo per me. Posso dirti che idea mi sono fatto della sua esistenza, perché lo conoscevo nel profondo. Lui doveva proteggersi, nessuno nasce preparato a vivere una vita così. Dicevano che fosse vittima di questo o quel personaggio, di questa o quella situazione, parlavano a sproposito della sua presunta fragilità. Diego ha sempre deciso cosa fare o non fare, non si è mai fatto imporre nulla da nessuno. Gli piaceva essere riconosciuto dalla gente, non avrebbe tollerato una vita nell’ombra. Cazzo, Ivan, vivere da Maradona era impossibile, ma a lui piaceva. Diego era un meraviglioso hijo de puta, ma aveva cuore, anima, generosità».
Caniggia parla di Messi.
«Leo in campo è impressionante. Ma ho sempre detto che Maradona e Pelè sono sopra tutti. Che la gente giochi ai confronti è normale. È come LeBron-Kobe, Michael Jordan-Larry Bird. Sono curioso di vedere la reazione dei nostri col Messico. Non erano abituati a perdere e gli avversari ora li temono di meno. L’Arabia ha fatto quel che doveva».
E conclude:
«Forse questa Argentina è stata sovrastimata».