Le intercettazioni su La Stampa. Cherubini: «Siamo stati arroganti sul mercato». E Storari: «Dobbiamo sistemare la merda che ha lasciato Paratici».
L’attore principale della pratica delle plusvalenze sfrenate, in casa Juve, è stato Fabio Paratici, l’ex direttore sportivo del club. Gli atti dell’inchiesta, 500 pagine di carte, tra intercettazioni e documenti sequestrati nei computer dei dirigenti, sono pieni di riferimenti all’ex dirigente bianconero. Molte delle intercettazioni che hanno lui come argomento principale sono su La Stampa. Da queste emerge che anche Allegri era a conoscenza delle plusvalenze drogate.
Nel luglio 2021, l’attuale direttore sportivo della Juve, Stefano Cherubini, parla al telefono con il direttore finanziario Stefano Bertola. L’argomento della conversazione è proprio Paratici. Cherubini dice:
«In due anni hai buttato tutto alle ortiche: 700 milioni messi dagli azionisti. Hai messo tutto a rischio. Perché un giorno hai deciso mandare via due persone che probabilmente era giusto mantenere».
Sempre Cherubini è intercettato mentre parla con un altro manager della Juve.
«Siamo stati arroganti sul mercato. E con Ronaldo si è innescato il nostro circolo vizioso, perché i soldi di Pogba li abbiamo spesi per pagare due clausole».
Persino Allegri aveva capito che la campagna acquisti fatta di plusvalenze gonfiate era inutile. A Cherubini dice:
«Devi capire che il mercato dell’anno scorso era fatto solo di plusvalenze, quindi era un mercato del cazzo».
E il manager gli dà ragione: «bravo!».
Ma il testo più significativo, scrive La Stampa, è il «libro nero» di Cherubini. In esso, il direttore sportivo scrive:
«Come siamo arrivati fin qui? Acquisti senza senso, investimenti fuori portata (Kulusevski), utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali».
Un guaio serio per tutti. Sul quale si interrogano anche altri dirigenti, come l’ex giocatore Marco Storari, che di Paratici dice:
«Ora dobbiamo sistemare la merda che ha lasciato lui».
Anche sugli acquisti dell’ex ds si scatenano i commenti, riporta sempre il quotidiano torinese:
«Se guardi il totale della cifra che abbiamo dato a Chiellini tra stipendi, premi, è spaventosa! Non c’è criterio nel modo in cui abbiamo speso i soldi. Non c’è da stupirsi se in due anni abbiamo chiesto 700 milioni agli azionisti».