Mai a Napoli il prezzo delle curve era stato così alto, nemmeno per Napoli-Chelsea. Una scelta legata al progetto per il nuovo stadio?
Sono stati messi in vendita i biglietti di Napoli-Benfica. E, puntualissime, sono scattate nuovamente le polemiche. Stessi prezzi di Napoli-Milan: 90 la Posillipo, 65 (contro 60) la Nisida, 50 i distinti e 40 le curve. Da qui, proprio da qui, sono ri-partite le critiche della tifoseria. Comprensibili per il prezzo in campionato, l’abbiamo detto e scritto anche noi. Un po’ meno, forse, quando si parla di Champions League, anche se 40 euro per le curve a Napoli restano un prezzo che fin qui è stato fuori mercato. Napoli-Benfica è comunque il match top della prima fase, siamo al livello prezzo “classico” per ogni stadio che ospita la massima competizione europea. Certo, il San Paolo è distante anni luce dai grandi impianti europei, ma è vero pure che una curva centrale al Camp Nou per Barcellona-Celtic costa 70 euro.
Non vogliamo sindacare, comunque, sui prezzi. Manca il raffronto con le altre due partite del girone, solo allora si potrà capire la strategia del Napoli per quanto riguarda la Champions. È possibile, però, fare un check sui prezzi rispetto alle ultime due partecipazioni al torneo, stagione 2011/2012 e stagione 2013/2014. Il primo match al San Paolo, Napoli-Villarreal, aveva prezzi uguali per tutto lo stadio meno che per la curva (venduta a 25 euro). La Posillipo costava addirittura 130 euro. Gli stessi identici 50 euro, invece, per i distinti.
Discorso analogo per tutti gli altri match di quella stagione, con un appunto a parte per Napoli-Chelsea. I prezzi si mantennero popolari in curva (30 euro), ma schizzarono fino a 100 per i distinti e a 120 per la Nisida. Anche allora ci furono molte critiche alla scelta del Napoli (anche da parte del Napolista).
Nel 2013/2014, situazione pressoché identica: la curva sempre a 30 euro (25 contro il Marsiglia), i distinti oscillanti tra i 50 per Napoli-Arsenal e i 65 per Napoli-Borussia Dortmund.
La storia è semplice: come già fatto contro il Milan, De Laurentiis punta all’abbattimento dei settori popolari. Una scelta strategica, che ha mille possibili spiegazioni: abbiamo letto di una “punizione” verso i settori che l’hanno contestato questa estate, o comunque verso i tifosi più critici nei confronti della sua gestione. Ipotesi cui non sappiamo se dare molto affidamento, le dinamiche d’ingresso del tifo organizzato in curva restano poco chiare. C’è anche un’altra ipotesi, più ad ampio respiro. Quella riguardante lo stadio. Un anno fa, di questi tempi, teneva banco la querelle sulla ristrutturazione del San Paolo, con De Laurentiis che proponeva al Comune una soluzione meno imponente (da 41mila spettatori) e motivava così questa sua proposta: «Sono convinto che nei prossimi 5 anni il numero degli spettatori si ridurrà tantissimo per motivi che non sto qui a spiegare. Credo che lo stadio virtuale prenderà sempre più spazio rispetto allo stadio reale, questo sta avvenendo già nel cinema e in altri settori ancora. Addirittura credo che 41mila posti siano eccessivi, di solito ho sempre indovinato. Se riusciremo ad iniziare i lavori nella prossima primavera, e tenendo conto che noi giocheremo comunque nello stadio, potremmo finire nel 2018, speriamo. Ma da qui al 2018 quante regole saranno cambiate nel mondo del calcio mondiale? E quanto saranno cambiati gli intenti del mondo del calcio reale e virtuale? Bisogna fare uno stadio a misura del frequentatore. Noi tra due anni lo inaugureremo, ma poi dovrà durare 20 anni e non dovrà diventare obsoleto».
La risposta di Palazzo San Giacomo fu negativa, e addusse proprio alle problematiche relative alla riduzione dei posti nei settori popolari, che «rischierebbero di escludere dallo stadio una parte notevole di tifosi proprio da quelle partite di cartello che più delle altre infiammano la tifoseria partenopea, notoriamente e tradizionalmente tra le più appassionate del mondo». 365 giorni dopo, senza un progetto sostitutivo e con i lavori finanziati dal Credito Sportivo che aspettano il via da parte del Comune, il presidente pare deciso a proseguire la sua battaglia. Per dimostrare come il Napoli possa fare a meno, in un certo senso e in un certo numero, delle sue curve. Vedremo se sarà proprio così, aspettiamo la prossima puntata. Vale a dire, i prezzi per Napoli-Besiktas, seconda di Champions. Da lì capiremo un po’ di più.