Dai contributi del pallone dipende anche il finanziamento degli altri sport: “Congelati o dilazionati, come verranno garantiti i 410 milioni minimi previsti?”
Il caso politico sul maxi scudo fiscale che il calcio chiede al Governo è scoppiato. E proprio perché è scoppiato probabilmente non se ne farà nulla. Sono in corso trattative, ma la materia è mediaticamente spinosa: nessuno vuole intestarsi la paternità di una mossa a favore dei ricchi e dissoluti presidenti della Serie A. Il ministro dello Sport Andrea Abodi non è favorevole alla rateizzazione, così come molti parlamentari appartenenti a diversi schieramenti.
In attesa di capire cosa deciderà il Governo, però il Sole 24 Ore fa una domanda: “Chi finanzierà il prossimo anno lo sport italiano?”
Perché, spiega il quotidiano economico, “dalla legge di Stabilità per il 2019, i soldi assegnati al Coni e a Sport e Salute, parametrati al 32% del prelievo fiscale sullo sport, provengono in gran parte dal calcio professionistico che ormai versa mediamente più di 900 milioni annui”. E dunque: “Congelati o dilanzionati questi pagamenti come verranno garantiti i 410 milioni minimi previsti?”