Non esistono precedenti in Italia, potrebbero esserci ripercussioni legali se il giocatore dovesse essere assolto in appello
La vicenda Manolo Portanova condannato a sei anni di carcere per stupro ma che continuerà a essere convocato dal Genoa. Ne scrive Repubblica.
Condannato a sei anni per violenza sessuale di gruppo, ma continuerà a giocare in Serie B. Per il calciatore del Genoa e della Nazionale Under 21, Manolo Portanova è arrivata la sentenza di primo grado al Tribunale di Siena. L’accusa per lui, assieme ad altri due imputati, è di aver violentato nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021 una studentessa di 21 anni dentro un appartamento. Ieri il calciatore, 22 anni e giudicato con rito abbreviato, è uscito dall’aula teso e scuro in volto: «Io sono innocente» ha detto, mantenendo la stessa posizione avuta fin dall’inizio del processo. «Di cosa dovrei parlare?» ha aggiunto secco alle domande dei cronisti mentre si allontanava dal tribunale. Stessa
Portanova a questo punto, che è assistito dal legale Gabriele Bordoni, non andrà in carcere ma potrà fare ricorso in corte d’appello e poi eventualmente in Cassazione. Intanto il Genoa valuta come procedere. Un comunicato la società non lo ha rilasciato. Si tratta di un caso per ora unico nel mondo del calcio italiano, non vi sono precedenti si parte sempre dal presupposto che si tratta solo del primo grado di giudizio e fino alla sentenza definitiva vale la presunzione di innocenza. Il calciatore quindi proseguirà teme rischi legali se poi ad allenarsi e verrà convocato per le partite. La nuova proprietà, che ha acquistato il club a fine novembre 2021, non vuole incappare in rischi legali, nel caso in seguito dovesse arrivare un’assoluzione. In tal senso sono fitti i contatti tra la dirigenza e gli avvocati del club.