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Il Guardian: «Che bello il calcio “coeso” di Infantino che ignora la morte e le discriminazioni»

Il commento sarcastico sul discorso del Presidente Fifa: “Almeno stavolta ci ha risparmiato i suoi traumi di bambino coi capelli rossi”

Il Guardian: «Che bello il calcio “coeso” di Infantino che ignora la morte e le discriminazioni»
FIFA President Gianni Infantino wearing a referee uniform interacts with former Italian footballer Alessandro Del Piero as he officiates the friendly football match of FIFA Legends and Qatar-based workers at Al Thumama Stadium in Doha on December 12, 2022. (Photo by KARIM JAAFAR / AFP)

Stavolta niente “Mi sento gay”. Gianni Infantino arriva con un’ora di ritardo alla conferenza stampa di fine Mondiale e non si lascia dietro i botti retorici di quella iniziale. Ma riesce comunque a svilire tutto il complesso di polemiche e tematiche serissime che hanno accompagnato il torneo in Qatar. Il Guardian commentando le risposte alla stampa lo prende platealmente in giro.

“Infantino deve aver trascorso quegli ultimi momenti a perfezionare le battute per vedere come avrebbe potuto rielaborare la sua routine “Mi sento gay” dall’inizio del torneo. Forse si stava assicurando di avere gli ultimi numeri sulla morte dei lavoratori migranti in Qatar assolutamente azzeccati, soprattutto considerando quanto finora sia stato vago sulla questione”.

Alla fine – scrive il Guardian – “ha deciso di non fare un monologo di 45 minuti sul doloroso sentimento della discriminazione a causa dei suoi capelli rossi, divagando invece su alcune statistiche sulle presenze, ignorando i posti vuoti, e sugli spettatori in tutto il mondo”.

“La buona notizia per Infantino è che il Consiglio Fifa ha deciso all’unanimità che questo è stato il “miglior Mondiale di sempre”, prima di elogiare il “potere di coesione” del calcio. Quella buona vecchia natura unificante dello sport che impedisce alle persone di indossare arcobaleni sui loro vestiti e sopprime il sostegno per le donne iraniane sugli spalti. Ma niente paura, Infantino ha elogiato “l’atmosfera gioiosa”.

Anche il Guardian ha colto l’assurdità delle dichiarazioni di Infantino sulla gente che vuole solo divertirsi senza essere infastidita dai diritti umani: “È bello sapere che il calcio può essere coeso, purché le persone che lo giocano e lo guardano ignorino le morti, le discriminazioni, le violazioni dei diritti umani e la corruzione”. 

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