Al Telegraph il professor Jordet esperto di rigori: «I festeggiamenti eccessivi, le scorrettezze, tutto era strategico. Era il padrone dell’area di rigore»
I rigori, ormai è risaputo, non si improvvisano. Sono una partita nella partita, quasi un altro sport. Non per niente adesso Deschamps è accusato in Francia di non averli preparati a dovere. L’Argentina ha prodotto una “masterclass” nella finale Mondiale contro la Francia. Con un professore in cattedra: Emiliano Martinez.
Per il Telegraph ha esaminato i rigori che hanno deciso il Mondiale Geir Jordet, che un professore presso la Norwegian School of Sport Sciences e il principale ricercatore al mondo sui calci di rigore.
“Martinez – scrive Jordet – si è subito impossessato dell’area di rigore, mentre Hugo Lloris, portiere e capitano della Francia, stava ancora completando il lancio della monetina sulla linea di metà campo. Quando Lloris si è diretto verso l’area di rigore, è stato come se Martinez stesse accogliendo un ospite a casa sua. Parte dell’approccio di Martinez è quello di essere inizialmente caloroso e amichevole con i suoi avversari: ha stretto la mano sia a Lloris che a Mbappe. Questo può far abbassare la guardia ai suoi avversari, rendendoli più vulnerabili quando in seguito colpirà. L’ambiguità è di per sé offensiva e fa tutto parte della sua strategia”.
“Prima del rigore di Mbappé, il primo per la Francia, i tentativi di Martinez di infastidire il suo avversario sono stati silenziosi e sottili. In questa prima fase probabilmente stava cercando di farsi un’idea dell’arbitro e di vedere fino a che punto sarebbe stato in grado di spingere le sue tecniche di distrazione. Prima che Mbappé tirasse, Martinez ha esortato l’arbitro a controllare che la palla fosse posizionata correttamente sul dischetto. Per il secondo rigore, ha spinto di più e ancora una volta è riuscito a costringere l’arbitro a controllare il posizionamento della palla. La sensazione era che il portiere argentino avesse il pieno controllo dell’area di rigore.
Il ricercatore dice che “i festeggiamenti intensi possono avere un impatto significativo sui rigori, e influenzare negativamente gli avversari. I festeggiamenti eccessivi denotano fiducia, dominio e superiorità”. E così Martinez ha esultato come un indemoniato dopo aver parato il tiro di Coman.
“Quando Tchouaméni si è fatto avanti per tirare il terzo rigore della Francia, Martinez sapeva cosa poteva e non poteva fare. Non era più interessato a essere sottile. Prima se ne è andato con la palla. Mentre l’arbitro e Tchouaméni aspettavano che la restituisse, si è preso il suo tempo e ha esortato i tifosi argentini a fare più casino possibile. Invece di consegnare la palla a Tchouaméni, l’ha poi buttata via, costringendo il centrocampista francese ad andare a prenderla”.
“La mancanza di rispetto è chiara ed evidente e non ci sono sanzioni da parte dell’arbitro, riaffermando la sensazione che Martinez sia al comando. Quando Tchouaméni è finalmente pronto, Martinez gli lancia un sorriso. Il tiro va a lato. Per evitare che Lloris abbia un approccio simile con i giocatori argentini, Martinez afferra rapidamente la palla e la passa a Leandro Paredes, suo compagno di squadra. Ancora una volta, è la prova del pensiero proattivo del portiere dell’Aston Villa”.
“Prima del quarto rigore della Francia, quello di Kolo Muani, Martinez sembra comunicare e gesticolare con un membro dello staff sulle linee laterali. Più volte si sporge verso Kolo Muani, dicendogli: “Ti ho visto!” Per questo, finalmente viene ammonito. Dal punto di vista della Francia, tuttavia, è troppo tardi. Il portiere argentino ha già vinto, grazie ai suoi giochi mentali imprevedibili e calcolati. È il Machiavelli del calcio e ha ispirato altri a copiarlo, anzi a creare contromosse contro di lui. Sarà curioso vedere come le sue buffonate sul palcoscenico più grande del mondo influenzeranno i rigori in futuro”.