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Ponte Morandi, i pm: «Le foto che dimostravano la corrosione furono cancellate per non allarmare»

Gli indagati di Spea, che si occupava della manutenzione, cancellarono dai pc 55 foto che mostrano le crepe sullo strallo della pila 9, quella crollata

Ponte Morandi, i pm: «Le foto che dimostravano la corrosione furono cancellate per non allarmare»

Nei computer degli indagati per il crollo del Ponte Morandi il super computer della Finanza ha trovato 55 foto che mostravano il vistoso deterioramento del viadotto mesi prima della tragedia del 14 agosto 2018. Foto in cui sono visibili, a occhio nudo, le crepe su tutto lo strallo della pila 9, quella crollata. Foto occultate per “non allarmare”. Lo racconta Il Secolo XIX.

“Crepe che corrono lungo tutto lo sviluppo dello strallo della pila 9. E che evidenziano, dice il pm, «ammaloramenti gravi e significativi». E ancora: pezzi di ferro arrugginiti che bucano il calcestruzzo, cemento che sembra sgretolarsi da un momento all’altro e cassoni portanti, talmente danneggiati da incuria e agenti atmosferici, che c’è da chiedersi come facciano a non collassare. Sono 55 le foto segrete delle condizioni choc del Ponte Morandi, immortalate pochi mesi prima del crollo, che sono state cancellate dai server dell’ufficio di sorveglianza autostradale di Genova di Spea Enginnering, la società del Gruppo Atlantia incaricata, ai tempi, dei controlli di sicurezza delle infrastrutture. A trovarle, grazie al super software dell’Fbi in dotazione agli inquirenti, sono stati gli esperti della Guardia di finanza. È analizzando i computer degli imputati che è saltata fuori una cartella di file cancellata”.

Più che cancellata, «soppressa», come scrivono i pm nella memoria dell’accusa ai 58 imputati, tra ex dirigenti di Autostrade, Spea e Ministero dei Trasporti. Quelle foto erano destinate proprio al Mit, dovevano essere inserite nel progetto di retrofitting che avrebbe dovuto mettere in sicurezza il Ponte, ma che non è mai stato avviato, perché il viadotto è crollato prima.

Secondo i magistrati, a cancellare quelle foto sono stati Massimiliano Giacobbi ed Emanuele De Angelis, due dirigenti Spea, indagati. Il pm Terrile scrive:

«I due imputati Giacobbi e De Angelis devono avere pensato che fosse meglio togliere e cancellare quelle foto. Magari qualcuno del comitato tecnico amministrativo o del Mit le avrebbe guardate e si sarebbe preoccupato».

Di fatto, la cancellazione dimostra, secondo i magistrati, che Spea era ben consapevole della corrosione avanzata del ponte, ma che ha sempre cercato di nasconderla, perché farla emergere avrebbe portato alla luce anche l’assenza di manutenzione. Le prove di carico sul ponte, ad esempio, non furono mai fatte, in particolare sulla pila 9.

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